Teramo, la risposta del Comune ai disabili: “Nessun taglio”

Teramo. Il Comune di Teramo risponde alla protesta andata in scena ieri sotto la sede del Municipio da parte dei diversamente abili.

“Non è stato operato alcun taglio, in termini economici, ai servizi domiciliari per i disabili – afferma in una nota il Comune – Le domande di accesso ai Servizi Domiciliari pervenute al Comune sono state 82, di queste: 44 sono gli utenti ai servizi; 38 sono i rinunciatari o gli esclusi. La lista di attesa è stata azzerata, in quanto i richiedenti che hanno i requisiti e che non hanno rinunciato, sono stati ammessi tutti. Tra gli ammessi: 17 sono all’assistenza domiciliare agli anziani; 11 all’assistenza domiciliare ai disabili; 8 nel progetto “Teramo città insuperabile”; 8 nel Piano Locale per la Non Autosufficienza”.

“Su 44 ammessi, 25 sono esenti, cioè più della metà, a dimostrazione che purtroppo, c’è una larga fascia di utenza con reddito ISEE inferiore a € 5.000,00. 19 utenti, invece, rientrano nel regime della compartecipazione con un contributo massimo, che nel caso specifico è di € 4,42 l’ora. Si fa presente che, per i suddetti servizi, il Comune, paga una quota minima di € 14,60 e massima di € 16,00 l’ora. Degli iniziali richiedenti, coloro che non usufruiscono del servizio sono, come detto, 38: 12 esclusi e 26 rinunciatari. Le cause dell’esclusione sono le seguenti: pratica incompleta (4), presentazione fuori dai termini (1), mancanza dei requisiti L. 104/92 (1), e gli altri perché usufruivano di un altro servizio da parte del Comune. Fra i 26 richiedenti che hanno rinunciato: 11 avevano un reddito ISEE compreso fra € 14.001,00 e € 20.000,00;12 avevano un ISEE compreso tra € 20.001,00 e € 47.000,00″.

Si è reso necessario, per il Comune, stabilire: la riapertura annuale del bando per l’ accesso ai servizi sociali domiciliari, con conseguente verifica della reale situazione economica e sociale di ogni utente; l’univocità del servizio, al fine di evitare che a fronte di alcuni utenti beneficiari di più servizi, ce ne fossero con zero servizi; l’applicazione del criterio della compartecipazione, tra l’altro proporzionata al proprio reddito ISEE, in quanto, nel nome di una maggiore equità, si è scelto di applicare il sistema del coefficiente progressivo che, a differenza del criterio delle fasce di reddito, permette di “cucire su misura”, ad ogni reddito ISEE, la relativa compartecipazione”.

“Occorre, poi, ricordare che il Comune di Teramo ha aderito al progetto Home Care Premium, finanziato dall’Inps, che coinvolge 50 utenti i quali, oltre al bonus per sostenere le spese dell’eventuale badante, hanno la possibilità di usufruire di servizi accessori quali trasporto, supporti sanitari, ecc. La scelta del Comune di aderire al progetto di un Ente sovraordinato, è indice di sensibilità e di attenzione per il sociale, visto che non vi era l’obbligatorietà di adesione, ma soprattutto considerando che tale opportunità, qualora non fruita, sarebbe stata colpevolmente persa.  La partecipazione a tale progetto, infatti, permette all’Ente di servire altri 50 utenti, oltre i 44 ammessi ai servizi sociali domiciliari”.

E conclude la nota: “L’Amministrazione è comunque pronta a rivedere la soglia ISEE di € 14.00,01 dalla quale il servizio diventa a totale carico dell’utente; peraltro, la suddetta soglia era già prevista dal 2004 come il limite oltre il quale non era possibile accedere ai servizi sociali. Per la prima pubblicazione di bando, quindi, tale soglia non è stata modificata, in quanto si sono voluti attendere e verificare gli effetti reali del nuovo calcolo ISEE, applicato quest’anno per la prima volta a seguito della decisione impartita dal Governo, non condivisa dalla giunta Brucchi perché è evidente che essa peggiori le condizioni dei cittadini, includendo nel calcolo voci dal peso sostanziale. I prossimi mesi saranno importanti per comprendere gli effetti del nuovo calcolo ISEE e in base ad essi verranno prese le opportune decisioni”.

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