Ogni appuntamento culinario, infine, non potrà durare più di cinque giorni. Nella giungla di sagre ed appuntamenti culinari, che negli ultimi anni hanno avuto uno sviluppo a tratti incontrollato, il Comune di Tortoreto prova a mettere ordine. Nell’ultima seduta del consiglio comunale, infatti, l’assise civica all’unanimità ha varato una nuova disciplina sulla materia che, di fatto, supera il vecchio regolamento troppe volte disatteso. I punti fermi, oltre a quelli della durata e del numero massimo di sagre autorizzabili nel periodo tra maggio e settembre, sono rappresentati dai soggetti organizzatori (associazioni senza scopi di lucro, cooperative, comitati di quartiere, partiti politici e lo stesso ente), dal fatto che il volume di affari dovranno essere oggetto di un rendiconto da presentarsi all’atto della domanda di organizzazione della sagra. Nel regolamento,che punta a connotare ogni singolo avvenimento, come ha spiegato in sede di approvazione il consigliere Antonio Di Giovanni (delegato al commercio), sarà data una valenza all’anzianità della manifestazione e di chi ne propone l’organizzazione. La regolamentazione riguarda solo il centro storico e il Lido, mentre deroghe sono previste per chi decide di promuovere iniziative nelle frazioni. Naturalmente, nel numero di cinque appuntamenti gastronomici consentiti, sin da ora possono essere individuati quali andranno in scena nella prossima stagione: la sagra della vongola, quella della seppia, i piatti tipici nel centro storico, la festa della birra e l’abbuffata di pesce.