Roseto, La Destra non invitata al tavolo politico

Roseto. “LaDestra Roseto non è stata convocata al tavolo politico chiamato a discutere del percorso amministrativo attuato fino ad ora e della eventuale ricandidatura del Sindaco Enio Pavone. Un gesto politico chiaro e inequivocabile, che denota assoluta autoreferenzialità e mancanza di rispetto politico, dimenticando il contributo attivo che il nostro partito ha dato alle elezioni del maggio 2011”.

Lo ha dichiarato il coordinamento cittadino locale, ricordando come “allora noi c’eravamo e ci siamo sempre stati e oggi siamo sempre presenti sul territorio rosetano, con un’identità chiara e senza problemi di collocazione politica, al contrario della moltitudine di esponenti, partiti e civiche di coalizione. Un percorso sempre attivo il nostro, come dimostrano i nostri interventi durante questi 4 anni di amministrazione all’insegna della libertà, del confronto anche critico ma sopratutto sempre propositivi e leali. Un tavolo politico che certifica peraltro in maniera diretta, come dimostra il documento finale stilato, i tanti dubbi da noi avanzati su diversi aspetti e scelte dell’azione amministrativa e che non hanno permesso di portare a compimento buona parte del programma amministrativo del 2011. Molto probabilmente, proprio questo nostro modus operandi a volte fastidioso e non del tutto controllabile, ha marcato la volontà altrui di ignorarci. Ne prendiamo atto, così come prendiamo atto che al tavolo sono stati invitati come sostenitori liberi insultatori contro questa amministrazione e doppiogiochisti nella perenne ombra”.

Per La Destra Roseto “sono lontani i tempi in cui ci fu promessa ‘pari dignità politica’, smarrita quasi sicuramente di fronte a meschini ed idioti veti trasversali, ripicche e interessi personali. Ci riteniamo quindi orgogliosi di non essere stati presenti e resteremo nel tessuto sociale Rosetano con dignità e costante attenzione. Questo tipo di (anti)politica, fatta sempre da chi si preoccupa più di evitare ogni tipo di confronto e ogni minimo rischio di ricambio generazionale, non ci appartiene e la lasciamo di cuore ai soliti mercanti del tempio. Il nostro percorso continua con maggior chiarezza sul prossimo futuro”.

 

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