La legge lo impone e lo ha ribadito anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione, sottolineando gli obblighi che le società partecipate devono avere sul tema della trasparenza. Ma per il capogruppo del Pd al Comune di Teramo, Gianguido D’Alberto, la Teramo Ambiente da quest’orecchio non ci vuole proprio sentire, visto che nonostante le numerose segnalazioni e denunce fatte in consiglio comunale, risulta essere ancora non essere in regola.
“Nel momento più delicato della sua storia e nel silenzio colpevole e assordante del sindaco Brucchi”, scrive D’Alberto in una nota, “la Teramo Ambiente continua ad essere assolutamente e gravemente inadempiente rispetto agli obblighi di trasparenza imposti dalla normativa vigente”.
Oltre a non aver ancora approvato il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, atto obbligatorio che costituisce la base di tutti gli adempimenti degli enti e delle società, la Team non ha ancora pubblicato in compensi dei titolari degli incarichi dirigenziali, gli stipendi percepiti, le attività svolte.
“E’ inaccettabile”, continua il capogruppo, “che tali informazioni continuino ad essere tenute nascoste in una situazione in cui per affrontare le difficoltà dell’ente si è partiti dal basso e non dal vertice con effetti negativi sull’anello più debole della società e sui cittadini in termini di significativa riduzione della qualità dei servizi”.
Il Pd, inoltre, chiede che siano resi pubblici gli incarichi di consulenza e collaborazione con i relativi compensi, il numero e il costo annuale del personale a tempo indeterminato e determinato in servizio, i dati sui tassi di assenza e il contratto collettivo nazionale di riferimento del personale della società. E ancora le norme relative alle procedure selettive del personale, i dati relativi alla valutazione della performance, i criteri in base ai quali vengono distribuite le premialità.
“E’ vergognoso” conclude D’Alberto, “soprattutto il silenzio colpevole del sindaco che continua gelosamente a conservare la delega ai rapporti con la Team e che non alza un dito per ridurre i costi superflui della società e per consentire ai cittadini teramani di conoscere come vengono utilizzati i loro soldi. La situazione è insostenibile e qualora non si procederà immediatamente all’adeguamento agli obblighi di legge ci rivolgeremo all’Anac perché anche a Teramo finalmente trovino garanzia i principi di trasparenza pubblicità e imparzialità”.