Atri. ‘Una vera e propria rappresentazione teatrale dal sapore quasi farsesco quella che si è tenuta ieri pomeriggio in Regione per discutere, ancora una volta, della chiusura dei punti nascita di Atri, Ortona, Penne e Sulmona’.
Con queste parole il Consigliere regionale M5S, Riccardo Mercante, ha espresso il suo disappunto a seguito dell’incontro con il Comitato percorso nascita svoltosi in Regione nel corso della Conferenza dei Capigruppo.
‘La riunione organizzata con una delegazione del CPNR – ha commentato Mercante – avrebbe dovuto essere diretta ad individuare una proposta alternativa alla chiusura dei quattro punti nascita abruzzesi decretata lo scorso 11 febbraio dal Commissario ad acta, Luciano D’Alfonso.
Un ulteriore tentativo, da parte nostra, per bloccare lo sciagurato piano messo in atto dal Governo regionale che, con la scusa della riduzione della spesa pubblica, sta continuando a tagliare servizi essenziali ed a scaricare il peso di gestioni malsane esclusivamente sui cittadini e, soprattutto, sulle fasce più deboli della popolazione.
Questa maggioranza – ha continuato Mercante – ci aveva già lasciato esterrefatti nei mesi scorsi quando, nonostante fosse chiara la volontà del Consiglio regionale, espressa con la risoluzione approvata nella seduta consiliare del nove aprile, aveva contraddetto tale volontà proseguendo lungo la scia tracciata dal decreto commissariale n. 10/2015.
Ma il vero colpo di scena, che dimostra tutta l’abilità dell’Assessore Paolucci nel gettare fumo negli occhi dei cittadini abruzzesi, è arrivato ieri pomeriggio.
Mentre, infatti, stavamo assistendo a quello che veniva spacciato, da questo Governo regionale, come un tentativo per salvare in extremis i quattro punti nascita, mentre i Sindaci dei territori interessati ed i rappresentanti dei vari comitati tentavano in tutti i modi di tutelare i loro ospedali, mentre i cittadini protestavano sulle strade fuori dai cancelli della Regione, faceva bella mostra di sé, sull’Albo pretorio della Asl di Teramo, la deliberazione n. 855 del 29 giugno con la quale il manager Fagnano ha disposto la chiusura definitiva del punto nascita di Atri.
Una vera e propria beffa ordita dalla maggioranza a danno di tutti e che dimostra ancora una volta come il modus operandi del Presidente D’Alfonso e della sua Giunta sia quello di rassicurare gli abruzzesi con false promesse ed espedienti di facciata mentre tutto viene deciso nell’oscurità delle stanze di Governo e nell’assoluta noncuranza della volontà generale.
Il punto nascita di Atri – ha concluso Mercante – dovrebbe chiudere definitivamente i battenti, secondo quanto scritto nella delibera, a novembre prossimo, danneggiando irrimediabilmente una ampia porzione del territorio teramano che, nell’ospedale San Liberatore, ha il suo principale punto di riferimento. Occorrerà ora vedere cosa penseranno i cittadini di questo brutto episodio della gestione di governo dalfonsiana’.