“Sul punto se ne sono dette tante, ad iniziare da chi, nel gennaio 2009, minacciava, giustamente, di rivolgersi alla Corte dei Conti”, si legge in una nota dell’associazione, “per significare il danno erariale qualora fosse stata alienata in queste condizioni; salvo poi, a distanza di quattordici mesi, il magnificare l’evento vendita. Ma non è l’altalena politica che ci preoccupa. L’altro punto, ben più grave, è il seguente: perché il presidente della Giulianova Patrimonio Filippo Di Giambattista non si è dato da fare per eliminare il vincolo che sovrasta l’immobile?”
Secondo l’associazione il motivo sarebbe nel fatto che bisognava fare in fretta con la cessione affinché la Giulianova Patrimonio rientrasse del mutuo contratto con un istituto di credito, soldi serviti per rinverdire le casse del Comune in una sorta di partita di giro.
“Ma il presidente Di Giambattista ha capito che da una parte poteva pendere la somma, ovvero incassare pochi soldi, maledetti e subito”, prosegue la nota, “o correre dietro al benedetto vincolo. In questa seconda ipotesi avrebbe, però, dovuto faticosamente continuare a pagare il mutuo con rate ben pesanti. Anche perché i servizi effettuati dalla società da lui presieduta ben poco rendono”. L’associazione, intanto, ha annunciato che ricorrerà alla Corte dei Conti chiedendo, fin d’ora, di verificare se è stato fatto tutto per eliminare il vincolo che avrebbe ridotto il valore economico dell’ex scuola Acquaviva.