Il primo chiarimento riguarda la Tia, che nell’ultimo anno avrebbe subito un aumento del 29%, considerando anche la precedente applicazione dell’Iva sulla tariffa che la Corte Costituzionale avrebbe dichiarato indebita. “Per il 2010” puntualizza, dunque, il Partito Democratico, “l’aumento reale medio sulle tasche dei cittadini teramani si assesta al 17%. A questa situazione, però, bisogna anche aggiungere il diritto al rimborso dell’Iva indebitamente riscossa dal Comune e Team per il periodo d’imposta 2005-2009, che ad oggi risulta ancora insoddisfatto”.
A quest’aumento si aggiungono, inoltre, l’incremento dell’entrata del 30% dell’imposta comunale sulla pubblicità e i buoni pasto per le mense scolastiche (passati da 3,10 a 3,60 euro) e gli impianti sportivi, sottoposti ad un incremento del 28%.
Infine, il canone di occupazione del suolo pubblico, introdotto proprio quest’anno. “Per quanto riguarda la determinazione della tariffa base” spiega meglio il Partito Democratico, “gli aumenti più significativi riguardano le occupazioni di suolo o soprassuolo con apparecchi automatici per la distribuzione dei tabacchi (aumento del 30%), le occupazioni con distributori di carburanti (aumento del 30%) e le occupazioni temporanee (aumenti del 30% sulla tariffa giornaliera)”. Inoltre, a gran parte delle occupazioni temporanee si applicano dei coefficienti moltiplicatori di specialità, che per ogni anno fanno registrare aumenti esponenziali del canone che vanno dal 30% al 70%.
“Insomma” grida il Pd, “davanti ad una crisi così drammatica, all’aumento della disoccupazione del 50% a Teramo, la giunta aumenta ancora una volta le imposte comunali”.