Nereto. A proposito di di Piano industriale del Ruzzo. L’esempio arrivato da due sindaci della Val Vibrata, Corropoli e Sant’Egidio, che hanno votato contro favorisce la riflessione di Donatella Amabili, capogruppo del M5S al Comune di Nereto.
” Nessun motivo è abbastanza valido per pretendere ulteriori sacrifici dai cittadini e dunque chiede che il sindaco Di Flavio”, si legge in una nota, ” illustri all’intera cittadinanza neretese il motivo che l’ha spinto a votare a favore di un provvedimento che, anzichè tutelarle, non farebbe altro che dare un’ulteriore stangata alle famiglie del territorio, già abbondantemente martoriate dalle tasse e dalle difficoltà oggettive dovute alla crisi economica di questo periodo storico.
Il piano approvato prevede inoltre l’aumento del personale nella Ruzzo reti per gli anni 2016 e 2017 (46 nuove assunzioni) ed ulteriori salassi per i contribuenti (quali il costo per la sostituzione del contatore che passerebbe da 0 a 120 euro, la verifica del contatore che da 25 finirebbe 150 euro, la rescissione volontaria da 0 costerebbe 90 euro e l’allaccio alla rete idrica che passerebbe da 106 a 179 euro)
Per noi il suddetto piano sarebbe dovuto essere discusso nei Consigli Comunali dei vari Comuni soci della Ruzzo reti per rendere partecipe la cittadinanza, ma trasparenza e democrazia sono parole con cui i politici di vecchio stampo si riempiono la bocca, ma di cui ignorano il significato.
Il Ruzzo, società indebitata per decine di milioni di euro grazie alla mala politica di molti e che per questo oggi aumenta le tariffe, rappresenta il fallimento della politica clientelare tra destra e sinistra.”