Tortoreto, asilo San Giuseppe, tutto quello che non è stato detto: l’intervento

Tortoreto. Inutile girarci attorno: la parificazione della scuola dell’infanzia San Giuseppe con la scuola materna fa discutere. Fa discutere anche e soprattutto sul piano politico.

 
Le ragioni dell’amministrazione comunale, negli ultimi giorni, sono state sottolineate dal sindaco Alessandra Richi e dal vice, con delega al settore scolastico, Massimo Tarquini.
Valutazioni limpide sul piano pratico ed operativo. Ma esistono anche posizioni critiche, di matrice politica. Come quella, a tratti anche sferzante, di Nico Carusi, ex capogruppo del Pd, che in una lettera aperta fa valutazioni, accostamenti e riflessioni su quella che è stata, in passato, la gestione dell’istituto scolastico.

 

L’INTERVENTO 
A Tortoreto esiste una sottile linea di confine tra potere visibile e occulto che negli anni,non solo ha deciso candidati politici e ruoli di ognuno,ma ha condizionato le scelte di chi ha poi amministrato il paese.Senza polemica e ad onor del vero,pensare che l’istituto “San Giuseppe”e l’associazione “Le due Torri”siano legate tra loro,non è fantasia.Basti pensare che il Patron del Palio fino a qualche mese fa,era anche direttore della scuola privata.Legare il tutto all’attuale assessore al bilancio è molto semplice,visto che la Di Pancrazio,ha sostituito fino al 2014 e collaborato con la carica di presidente dell’associazione “Le due Torri”, con il dimissionario Guercioni.
L’amministrazione Monti,di cui facevano parte l’attuale sindaco Richi e l’assessore Chicchirichì,decise nel 2010 di chiudere la scuola pubblica di Cavatassi e nello stesso tempo,di mai aprire quella della contrada Salino.L’accusa che mossi all’epoca contro i suddetti “lungimiranti” politici,era quella di chiudere una struttura pubblica materna a beneficio della paritaria San Giuseppe,nonostante la stessa,avesse avuto una gestione “facile” riguardante l’approvvigionamento della refezione scolastica di generi alimentari e prodotti vari (lambrusco,lumini, maiale,castrato ecc) acquistati con denaro pubblico,ma non adatti alla fascia di età dei fruitori del servizio mensa,ossia i bambini.Il tutto con una rendicontazione che pur non rispettando i prezzi appaltati,veniva puntualmente avallata dal Comune.Nel mentre l’istituto San Giuseppe presentava all’ente conti salatissimi da pagare,la scuola pubblica priva di fondi,organizzava collette tra i genitori per l’acquisto della carta igienica e per le merende dei bimbi.Giova anche ricordare che negli ultimi anni,a Tortoreto sono stati spesi centinaia di migliaia di euro nel settore scuola mai riuscendo tuttavia a recuperare o creare spazi sufficienti a soddisfare la domanda sempre più numerosa.Scelta discutibile,atta ad evidenziare le errate valutazioni politiche fin qui portate avanti in ambito di edilizia scolastica e non solo.Oggi l’amministrazione comunale decide di convogliare le iscrizioni presso l’istituto S.Giuseppe,per l’impossibilità delle scuole pubbliche tortoretane così come sono,di accogliere un maggior numero di alunni,facendosi carico di pagare la differenza della retta,in favore di tutti quegli iscritti che desidereranno farlo!Circa 40 euro per quaranta bambini che per tre anni,fanno circa 500 mila euro.Sperabile per il bene dei cittadini sarebbe stato avere,da parte della classe politica del passato,ma ciò non è stato e del presente che avrebbe dovuto imparare dal trascorso,vedute ampie e raziocinanti riguardante il settore scuola che dovrebbe sempre rappresentare la punta di diamante per il futuro di ogni paese.
Un’amministrazione che pretende rispetto,deve agire con efficacia,economicità,efficienza.La politica dei compromessi,degli accordi,del dare per avere,deve passare il testimone ad una classe dirigente nuova che getti le basi su principi quali trasparenza, lealtà e bene comune.Abbiamo bisogno di una politica che senza scheletri negli armadi,dia slancio al paese,opportunità ai suoi cittadini e agisca in considerazione di meriti e non privilegi.

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