Nome, cognome, indirizzo, data di nascita, favorevole alla donazione degli organi. Sulla prossima carta di identità i teramani potranno trovare anche questo. Il progetto che prevede il consenso della volontà alla donazione degli organi è, infatti, uno dei punti all’ordine del giorno che i consiglieri del Partito Democratico di Teramo hanno proposto nel prossimo consiglio comunale.
“In questo modo”, spiega il consigliere Fabio Bartolini, “ogni volta che verrà fatta o rinnovata la Carta di identità, sarà possibile dichiarare la disponibilità ad inserire il proprio nominativo nel sistema informatico territoriale per trapianti regionale. E poi, solo se si vorrà, il consenso potrà essere scritto nel documento e, comunque, potrà essere revocabile in qualsiasi momento”.
L’iniziativa ha riscontrato il plauso dell’Assocaizione Nazionale Dializzati e Trapiantati che ha confermato come l’Abruzzo sia ancora una regione arretrata in questo percorso.
“Nella provincia teramana”, spiega Eleonora Corona dell’Aned, “si è già partiti con questo progetto solo a Pineto e Mosciano. Siamo lieti che anche Teramo voglia sposare questa causa, sensibilizzando il territorio e tutti i cittadini alla donazione degli organi che ancora manca. Inoltre, crediamo che una scelta di questo genere, se fatta in serenità e con le necessarie informazioni, consente di sgravare le famiglie da un peso troppo pesante nei casi in cui viene chiesto loro di prendere decisioni così importanti”.
Per realizzare questo progetto, inoltre, servirà un percorso di formazione ad hoc per i dipendenti dell’ufficio Anagrafe che potranno contare sulla collaborazione delle associazioni e sarà a costo zero per l’amministrazione.
Bilancio. Sulla drammatica situazione del bilancio comunale di Teramo, il Pd condanna le scelte attuate dall’amministrazione che continua a mantenere in piedi una maggioranza al cui interno è sempre più evidente una perenne conflittualità. E sul ripiano del disavanzo di amministrazione, le cui cifre viaggiano sui 27 milioni di euro, Gianguido D’Alberto contesta le modalità con le quali si intende spalmare in 30 anni il debito contratto finora. “Quello che l’amministrazione ha voluto far passare come una scelta politica”, spiega il capogruppo, “in realtà è una scelta imposta da valutazioni tecniche”. Il Comune, infatti, ha annunciato una riduzione della quota negativa dai quasi 900mila euro l’anno a 360mila circa. Questa operazione sarà possibile perchè i residui attivi saranno vincolati alla copertura del debito da qui al 2018, in modo da togliere la tentazione di spesa grazie alle entrate che l’amministrazione conta di avere nei prossimi anni.
Servizi Museali. “Inaccettabile”. E’ stato definito così dal Pd il metodo usato per il bando di affidamento dei servizi museali che ha utilizzato una procedura chiusa, attraverso le lettere di invito. “Abbiamo molte associazioni culturali sul nostro territorio che, con una porcedura diversa, avrebbero potuto partecipare”, continua D’Alberto, “ma ciò che ci preme sapere è quali siano stati i criteri per individuare le associazioni e le società invitate e perchè su nove inviti solo in due hanno riposto. Inoltre, riguardo a queste anomalie, riteniamo che ci sia solo una responsabilità politica poiché il dirigente è stato nominato in maniera fiduciaria dal sindaco e l’amministrazione avrebbe, comunque, dovuto controllare quanto da lui operato”.
Campi sportivi. In quella che è stata ribattezzata “spending review alla teramana”, non mancano da parte del Pd ferme condanne per il pasticcio combinato dall’amministrazione con la riduzione dei fondi alle società sportive. “Non capiamo quali siano stati i criteri utilizzati per queste riduzioni che non mostrano nulla di oggettivo ed equo”, continua D’Alberto, “senza contare che le scelte operate dall’amministrazione espongono il Comune a rischio di contenzioso con le società”. Inoltre il Pd condanna la scelta della retroattività che costringe molte società a terminare la loro attività con l’addossamento del pagamento dei danni conseguenti alla collettività teramana.
Multe e Ztl. Critiche piovono anche sulla questione delle multe combinate a tanti ignari cittadini che hanno utilizzato i varchi non attivi per accedere al centro storico. In tanti infatti, nonostante il rinnovo del permesso di accesso fatto pochi mesi prima, non erano a conoscenza del fatto di dover effettuare una nuova domanda con l’avvio dell’uso delle telecamere. “La nostra richiesta”, conclude Bartolini, “è di azzerare e di annullare le multe fatte finora perchè non c’è stata da parte dell’amministrazione una chiara informazione a riguardo”.