Nereto. Il Movimento 5 Stelle di Nereto propone, attraverso una mozione da discutere in consiglio comunale, di istituire il cosiddetto baratto amministrativo. Progettualità che è stata già veicolata, ai sindaci abruzzesi, dal consigliere regionale Riccardo Mercante.
Ma come si articola il baratto amministrativo?
Il concetto è semplice: scambiare la propria manodopera con le tasse da pagare. Suona più o meno così l’idea: in altre parole barattare i debiti col Fisco mettendosi a disposizione del proprio comune di appartenenza effettuando lavori socialmente utili. Una misura introdotta a novembre dallo Sblocca Italia, attualmente allo studio da parte di vari comuni. È il cosiddetto “baratto amministrativo”.
Pulizia, abbellimento delle aree verdi, di piazze e strade ma anche manutenzione. E ancora recupero di aree e beni immobili inutilizzati. Rendere più belle e pulite le propri città diventerebbe più facile, garantendo anche a chi ha difficoltà di far quadrare i conti e di mettersi a posto col fisco, non pagando le tasse.
Una soluzione attualmente considerata da alcuni comuni dell’Abruzzo, come Vasto e Penne. Una mano lava l’altra, visto che anche la prima delle due amministrazioni ha difficoltà ad eseguire la manutenzione ordinaria e altri interventi sul territorio.
“Un sistema”, si legge nella nota, ” che farebbe contento chi, magari essendo disoccupato, ha tempo a disposizione e debiti insoluti. Le tasse dovute, in questo caso, sarebbero trasformate in ore da dedicare alle attività in favore della comunità. E la legge lo consente.
Secondo quanto stabilito dall’art. 24 della Legge n° 164 del 2014 “i comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.”
In base al tipo di intervento, tocca poi al comune decidere se ridurre del tutto o in parte alcune tasse”.
Ovviamente la mozione è calata nella realtà cittadina, quella di Nereto, e il testo protocollato il Comune è molto chiaro in questa direzione.
“Il Comune di Nereto”, si legge in un passaggio, ” presenta non poche difficoltà nel procedere alle attività di ordinaria manutenzione e ad interventi in genere sul territorio comunale a causa della scarsità delle risorse economiche.
Tali interventi, rientrando, nei casi individuati dalla sopracitata Legge, rappresenterebbero per il Comune di Nereto da un lato un’occasione per i contribuenti in difficoltà di assolvere ai propri doveri e dall’altro la possibilità di usufruire di una “nuova” forza lavoro, visto che ad oggi le assunzioni risultano essere bloccate ed i tagli nella gestione amministrativa risultano essere sempre più ingenti;
Il Comune si trova in grande difficoltà nella riscossione dei tributi sia di anni passati che di anni recenti. Ed il rischio di non incassare nulla si fa sempre più concreto. Con il metodo del “Baratto Amministrativo” si andrebbe a ridurre questo rischio: “Io Comune ti esento o ti riduco il pagamento del tributo e tu cittadino, in cambio, ti occupi del decoro urbano del paese”. Invece se non venisse applicato questo metodo lo svantaggio sarebbe duplice: 1) i tributi non riscossi rimarrebbero tali e quindi nessuna entrata per le casse comunali; 2) il paese risulterebbe indecoroso sotto molti aspetti;
– Con il sistema del “Baratto Amministrativo” il Comune di Nereto eviterebbe anche costi relativi per il recupero forzoso dei tributi; soprattutto si andrebbe ad evitare la procedura del recupero forzoso nei confronti di chi è davvero in difficoltà e non ha la possibilità economica di procedere al pagamento del tributo”.
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