Pineto. L’Area Marina Protetta Torre del Cerrano aderisce alla manifestazione ‘No Ombrina’ che si svolgerà domani sabato 23 maggio a Lanciano. Sin dalla sua istituzione, l’AMP si è sempre opposta a qualsiasi progetto di ricerca di idrocarburi nel mare abruzzese; anzi, il Presidente Benigno D’Orazio ha di recente proposto un recupero delle piattaforme dismesse a fini turistico-scientifici, proprio per evitare i costi e l’alterazione dell’ecosistema marino dei luoghi interessati.
A sostenere la ferma posizione dell’AMP vi è la constatazione che la nuova rete di grandi gasdotti prevista, non comporterebbe alcun vantaggio per la popolazione abruzzese in termini di servizi offerti e miglioramento della qualità della vita, in quanto non andrebbe a servire la distribuzione locale, ma è espressamente collegata, per stessa ammissione dei proponenti, all’estrazione di idrocarburi nei giacimenti e allo spostamento del prodotto verso altri paesi del nord-Europa.
Oltre all’assenza di indotto per l’economia locale, lo sfruttamento degli idrocarburi provocherebbe anche gravissime conseguenze negative derivanti dalla realizzazione di opere per il trasporto, come gasdotti ed oleodotti, e lo stoccaggio in profondità e tutta la logistica connessa alla gestione delle enormi quantità di rifiuti prodotti, spesso di natura pericolosa ed altri rischi, come testimonia la recente esplosione del gasdotto di Mutignano.
La tecnica di prospezione in mare per capire cosa contiene il sottosuolo ‘l’Airgun’, attraverso esplosioni sottomarine potentissime provoca una strage silenziosa di animali, primi fra tutti delfini e balene, che subiscono il danneggiamento irreversibile del loro apparato sonar che consente loro di alimentarsi e orientarsi. Da non dimenticare infine che l’Abruzzo è una regione a rischio sismico, che si amplificherebbe se si desse il via all’attività estrattiva.
L’AMP ribadisce il proprio no a qualsiasi progetto di petrolizzazione e auspica l’intervento dei Parlamentari eletti in Abruzzo, degli Organi Comunitari competenti per bloccare il prosieguo dell’iter di sfruttamento petrolifero nel mare abruzzese.
Anche il Comune di Pineto dice no al progetto di ricerca ed estrazione di idrocarburi denominato “Ombrina Mare”. Questa mattina la giunta comunale ha approvato un documento che impegna l’Amministrazione comunale a sostenere la battaglia contro la piattaforma che dovrebbe sorgere di fronte alla Costa dei Trabocchi. “Abbiamo voluto approvare questo documento, per il quale ci siamo confrontati anche con altre forze del consiglio comunale, perché sabato 23 maggio saremo presenti anche noi alla grande manifestazione che si svolgerà a Lanciano – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Laura Traini – In quanto cittadina su cui ricade l’unica Area Marina d’Abruzzo sentiamo una responsabilità particolare verso queste tematiche. La nostra regione ha immense possibilità di sviluppo economico che passano dalla valorizzazione del nostro ambiente, ed è questa la strada che bisogna percorrere, non quella della petrolizzazione”.
Il Presidente della IV Commissione Consiliare Luciano Monticelli parteciperà in prima linea al corteo in programma domani pomeriggio a Lanciano per ribadire No al progetto Ombrina della Medoilgas (MOG) di Londra che prevede la trivellazione di pozzi di petrolio e l’installazione di piattaforme.
L’adesione del consigliere, d’altronde, era scontata. Il Presidente della IV Commissione Monticelli svolge infatti ormai da anni vere e proprie “battaglie” in merito con attività di raccordo tra le istituzioni, le organizzazioni economiche, i centri di ricerca scientifica, i comitati e le associazioni ambientaliste al fine di concertare le azioni di contrasto dell’attività petrolifera.
Il progetto definito “Ombrina Mare” contempla infatti la realizzazione di piattaforme e serbatoi su un fondale di circa 20 mt di profondità e una distanza dalla costa pari a poco più di 6 Km.
“Scendo in campo ancora una volta contro il petrolio affinché si capisca una volta per tutte che l’Abruzzo, regione verde d’Europa, ripudia le piattaforme petrolifere e ogni progetto contrario allo sviluppo ambientale regionale.” sostiene in merito Monticelli.
Il diritto al territorio come contenitore di un’immensità di risorse, bene comune delle collettività locali è rivendicato da uno schieramento enorme di forze della società civile e delle istituzioni locali e territoriali. Centri sociali, organizzazioni sindacali, Regione Abruzzo, decine di comuni, centinaia di associazioni, comitati abruzzesi e nazionali, l’Arcidiocesi di Lanciano-Ortona, decine di attività commerciali e cooperative, semplici cittadini. Lo spirito che anima gli aderenti alla nostra associazione induce a ritenere che lo scempio ambientale ed economico derivante dalla petrolizzazione della magnifica costa dei trabocchi costituisca una scelta strategica scellerata per tutto il Paese. Si tratta, infatti, di imporre un modello di sviluppo vecchio e perdente anche da un punto di vista economico visto che i paesi più accorti vanno in direzione contraria riguardo le politiche energetiche. La manifestazione prevista per sabato 23 maggio pone una questione di rilevanza nazionale per il futuro di tutti ed è naturale quindi che le adesioni siano arrivate da ogni angolo dell’Italia. Dette scelte strategiche spianano la strada non solo alle trivellazioni ma anche agli inceneritori, alla cementificazione selvaggia con conseguente consumo di suolo, alle deregulation sulle grandi opere che faciliterà ancora di più il malaffare e taciterà enti locali e comunità sociale. Esse rappresentano un ritorno al passato dove sviluppo coincide ancora con cemento e petrolio a favore delle solite lobbies. Un suicidio ambientale ed economico che va bloccato con ogni mezzo.
L’Associazione culturale DEMOS, associazione per la cultura democratica la partecipazione e lo sviluppo sostenibile, aderisce alla manifestazione prevista a Lanciano domani sabato 23 maggio. Il Comitato Direttivo invita tutti gli aderenti e i simpatizzanti ad essere presenti e partecipare allo sdegno dei cittadini abruzzesi.