Assunzione di responsabilità, ovvero riduzione radicale dei costi della politica, con il dimezzamento degli assessori o delle indennità per la Giunta e per il Presidente del Consiglio. E’ ciò che chiedono i gruppi consiliari Pd e Teramo Cambia al sindaco di Teramo Maurizio Brucchi e alla sua Giunta.
“In una situazione in cui”, spiega il capogruppo Pd al Comune di Teramo, Gianguido D’Alberto, “con un disavanzo di cassa che per il 2014 si attesta a 4 milioni e 300mila euro e per il 2015 è già oltre i 10 milioni, con una pressione tributaria che aumenta, con nessuna riduzione della spesa corrente e con delle delibere che di fatto vanno ad abbattersi sui servizi sociali, l’unica preoccupazione di Brucchi è quella di procedere ad un rimpasto di Giunta, per prolungare l’agonia e cercare di ritrovare un equilibrio in una maggioranza che non esiste più”.
Per D’Alberto, inoltre, la continua abitudine dell’amministrazione di spostare le decisioni su questioni importanti dal Consiglio alla Giunta, violando in alcuni casi anche il regolamento comunale, è la dimostrazione che il sindaco non si fida più della sua maggioranza.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la modifica al regolamento per l’erogazione dei servizi sociali, con l’introduzione di un nuovo sistema della compartecipazione dei cittadini, ai quali è richiesto un contributo che, a detta del Pd, risulta essere troppo oneroso per le famiglie. Infatti, pur non essendo contrari a a questo sistema che, anzi, rende più equo l’aiuto alla fascia più debole della popolazione, ciò che si contesta è la classificazione degli scaglioni che hanno una soglia di gratuità troppo bassa e un limite, quello dei 14mila euro di reddito Isee, che impone tutte le spese a carico dei cittadini. Una decisione definita dal consigliere Maurizio Verna, “sconvolgente” perchè cambierà in maniera radicale la vita delle famiglie.
“Con questo atto” commenta la consigliera Manola Di Pasquale, “che segue quello dell’esternalizzazione dei nidi, vengono a cadere i due pilastri, la scuola e il sociale, sui quali l’attuale maggioranza aveva sempre detto di poggiare. Inoltre con i 12 milioni di Tari da recuperare, l’anticipazione di cassa che è diventata ormai un dato strutturato e i licenziamenti collettivi, siamo di fatto in una fase di predissesto strutturale, con il sindaco che, invece, ha come preoccupazione principale quella di risistemare le poltrone con un rimpasto di Giunta”.