Teramo. “E’ giunto il momento di parlare. Finora non l’ho fatto per non ricadere in discorsi di bassa leva, ma ora basta. Non voglio che il mio silenzio venga interpretato come un’ammissione. O, peggio ancora, si pensi che dietro il mio non rispondere alle accuse che mi vengono rivolte si nasconda chissà cosa”.
E’ dura la reazione del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi dopo l’uscita del “giornale poster” di Radio Lady News. La cosiddetta “vela informativa”, un 6×3, campeggia al momento su Via Po, all’ingresso della città e descrive una Teramo con “posti di lavoro facili per amici e parenti”, una “viabilità allo sbando”, “solo spazi per la pubblicità abusiva”, un canile in “totale degrado”, una periferia “abbandonata a se stessa” e in cui “le strategie politiche vanno a braccetto con le speculazioni immobiliari”.
Brucchi semplicemente non ci sta.
“Parla di affissioni abusive, ma siamo sicuri che quella vela sia autorizzata a rimanere lì? Non è forse abusivismo anche quello? Certo, non sono io a deciderlo e, infatti, gli organi preposti stanno facendo le dovute verifiche. Finora ho ritenuto opportuno non intervenire su argomenti trattati su un sito internet che, semplicemente, non sa cosa scrivere. E’ giunta l’ora dei fatti, basta con le parole! Quello che noi diciamo corrisponde a realtà, perché la nostra è un’amministrazione trasparente. Ma se qualcuno è in grado di dimostrare il contrario, allora abbia il coraggio di fare nomi e cognomi, senza fare inutili strumentalizzazioni”.
Il primo cittadino teramano grida con forza il suo no alle speculazioni ed alla disinformazione strumentale e si dice disponibile ad accettare qualunque critica, qualunque contrapposizione politica, purché sia sostenuta da prove concrete in grado di dimostrare il contrario e purché sia portata avanti nell’ambito del sano confronto tra maggioranza e opposizione.
“Carte alla mano, posso mettere in discussione tutte le dichiarazioni rilasciate alla stampa in questi giorni. Siriano Cordoni, ad esempio (consigliere comunale Italia dei Valori, nrd) ha definito uno scempio lo svincolo della Gammarana del Lotto Zero. Purtroppo però mi trovo costretto a rinfrescargli la memoria e a ricordagli che è stato proprio lui a firmare per ben due volte la concessione di quello stesso svincolo”.
E poi ancora, le polemiche sul teatro romano, la proposta di dar vita ad un assessorato alla trasparenza (annunciata nei giorni scorsi dall’associazione Nuove Armonie, ndr), il vecchio stadio, i poli scolastici e il canile comunale, “dove al momento sono in corso lavori di miglioramento. Di quale degrado parliamo? Non voglio essere ripetitivo, ma sono costretto a ricordare a tutti che queste proposte erano ben evidenti nel mio programma elettorale e se il 56% dei teramani mi ha votato, mi dispiace, ma se ne devono fare tutti una ragione”.
La risposta, dall’altra parte, non tarda ad arrivare.
Marcello Olivieri, il braccio e la mente del “giornale poster”, precisa subito che quello è un giornale vero e proprio, in possesso di tutte le autorizzazioni e registrazioni al tribunale.
“Altro che affissione abusiva. La vela può stare dove vuole! Anzi, presto partirà un’altra iniziativa, il giornale parlante, che girerà per la città e nei paesi limitrofi”.
In merito, poi, allo svincolo del Lotto Zero, il consigliere comunale Siriano Cordoni chiarisce che “non rinnego nulla, nel modo più assoluto. E’ vero che c’è la mia firma su quella concessione, ma si trattava di una delibera di indirizzo, non progettuale. Io sono favorevole allo svincolo della Gammarana, ma non deve essere uno scempio. L’attuale progetto, infatti, prevede la sua realizzazione in prossimità del centro sportivo Acquaviva, dove la gente si reca per respirare aria pulita. Questo è uno scempio”.
E, sempre a proposito del Lotto Zero, Cordoni annuncia la prossima iniziativa dell’Italia dei Valori. “Sabato distribuiremo delle cartoline con su scritto Aprite il Lotto Zero! Non ne possiamo più! e chiederemo ai cittadini di firmarle, per poi inviarle all’Anas. Per ora ne sono state stampate un migliaio, ma la tiratura è ovviamente illimitata”.
Marina Serra