Il Movimento 5 Stelle incontra i dipendenti del Mercatone Uno

Pineto. Si è tenuto ieri sera, nella Biblioteca di Scerne di Pineto, l‘incontro con i dipendenti in sciopero della Mercatone Uno organizzato dal M5S Pineto.

L’assemblea ha coinvolto numerosi lavoratori che hanno partecipato, dopo lo sciopero che si protrae oramai da lunedì di fronte le porte dello stabile. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Pineto, Santino Ferretti, ha esordito con una premessa: “Non siamo qui per farvi promesse ma per capire le vostre istanze e i vostri problemi”. “Negli anni ’90”, spiega Ferretti, “la politica fece molto per far sì che la grande distribuzione arrivasse in Abruzzo. Col tempo, fu proprio la Mercatone Uno a pretendere dalla politica di rimanere aperta ogni giorno e questo le fu concesso. A distanza di 18 anni, oggi la Mercatone Uno è un fatto integrante per la nostra società e per questo è arrivato il momento in cui la politica abruzzese faccia qualcosa inchiodando la proprietà, intravedendo un’altra che potrebbe acquisire il centro, nel caso in cui la Mercatone Uno non riuscisse ad assolvere alle sue responsabilità”.

A partecipare all’incontro, anche il capogruppo del M5S in Regione, Riccardo Mercante che ha assicurato al pubblico: “Abbiamo già depositato un’interrogazione in Parlamento. Noi non siamo i salvatori però siamo con voi come cittadini e, appena capiamo bene la problematica, a livello regionale faremo di tutto per salvaguardare il vostro status di lavoratori. Perché questa deve essere la vostra priorità: salvaguardare il diritto al lavoro”.

Dei dipendenti, il portavoce è stato Gildo Di Vittorio, nella figura di delegato sindacale, che commenta: “Noi, come sindacato, abbiamo fatto il nostro lavoro: domande, interventi ma non abbiamo avuto nessuna risposta. Siamo in una situazione di stallo in cui ci tengono nascosto tutto. La proprietà ha un pacchetto di 40 Mercatone Uno che deve vendere, tra cui quello di Pineto peraltro uno dei più profittevoli, per risanare il debito con le banche. Dal 19 gennaio noi ci chiediamo perché non ci coinvolge in questa scelta infondata”. Di Vittorio, continua: “La promessa dei politici locali è che se la Mercatone Uno dovesse chiudere, faranno di tutto perché al suo posto non venga aperto un centro di diversa destinazione. Chiediamo anche alla Regione di assicurarci questo, perchè le nostre 70 famiglie a rischio vogliono rientrare, ma nella struttura che era, cioè commerciale! Se ciò non dovesse accadere, noi saremo pronti ad occupare”, conclude.

I dipendenti si sono dimostrati compatti ed uniti in quello che richiedono, cioè delle risposte dalla proprietà perché la svendita che ha deciso di iniziare è uno smacco morale per loro e perché è ingiusto non avere alcuna risposta dopo tanti sacrifici ed anni di lavoro.

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