Tortoreto, la pulizia della Chiesa della Misericordia: le precisazioni della Del Sordo

Tortoreto. Nessuna fattura in Comune da parte della Sovrintendenza dei Beni Culturali che non ha eseguito nessuna pulizia.

 

Sgombra il campo da qualsiasi dubbio e di riflesso smentisce le illazioni della minoranza, Arianna del Sordo, assessore con delega alla cultura, sulla vicenda relativa alle “presunte” pulizie nella chiesa della Misericordia, nel centro storico di Tortoreto.

 

“ Tutto nasce da una interpretazione di un impegno di spesa” chiarisce la Del Sordo, “  assunto dall’ente lo scorso dicembre per effettuare un intervento di pulizia della Chiesa della Misericordia. Tale intervento è stato doveroso da parte dell’ente comunale stesso avendo usufruito della Chiesa per eventi e considerando la Chiesa patrimonio da tutelare. Inoltre, trattandosi di una chiesa con affreschi sulla superficie muraria attribuibili all’artista ascolano Giacomo Bonfini si è reso necessario  e opportuno l’intervento di una ditta specializzata del settore, la quale si è resa disponibile dimostrando la propria sensibilità del patrimonio culturale anche con la esigua richiesta economica”.

 

 

Poi, nella dettagliata replica, c’è spazio anche per una considerazione sulle esternazioni usate dal gruppo consiliare Tortoreto nel Cuore (“mostra inopportuna in una chiesa maldestramente usata”).

 

“ E’ al contrario opportuno evidenziare”, sottolinea ancora l’assessore, “ che gli artisti coinvolti grazie al Prof. Umberto Palestini sono stati Fausto Cheng, Gianfranco Ferroni e Giampiero Marcocci, che nei rispettivi curriculum annoverano la Biennale di Venezia, la Biennale di New York, Palazzo Ducale di Milano, Museum of Contemporary Art di Chicago.

 

 

Grande orgoglio  è stata la presenza la sera dell’inaugurazione,del critico  d’arte Vittorio Sgarbi  che definì il progetto “una Biennale itinerante”. Durante l’apertura della mostra numerosi sono stati i visitatori tra cittadini e turisti che hanno apprezzato il progetto e con l’occasione hanno approfondito la conoscenza del nostro borgo”.

 

 

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