Il primo cittadino se la prende soprattutto con le associazioni di categoria che non hanno informato a dovere i commercianti ed è pronto ad incontrare gli esercenti giuliesi per spiegare come stanno in realtà le cose. “Il problema è stato generato dal legislatore”, ha spiegato Mastromauro, “non certo dalle amministrazioni locali come qualcuno ha voluto far credere. La Confcommercio un anno fa aveva proprio criticato l’operato del legislatore, ipotizzando in alcuni casi aumenti di oltre il 300 per cento. A livello locale, però, la Confcommercio ha attaccato la nostra amministrazione, facendo una cattiva informazione. Io non so se gli iscritti sono stati informati su come stanno realmente le cose. Nello scorso week end abbiamo tenuto i nostri uffici aperti per fare chiarezza a quanti si rivolgevano ai nostri sportelli. E lo continueremo a fare”.
Il sindaco, confermando che esiste l’istituto del ravvedimento operoso per chi ha avuto difficoltà a pagare, ha spiegato che gli aumenti, molto contenuti rispetto a quanto previsto dal legislatore, hanno interessato solo una decina di categorie e oscillano tra il 50 e il 100 per cento.
Sono state poi introdotte tutte quelle misure a sostegno delle fasce più deboli mettendo in bilancio una somma di circa 600mila euro per tamponare il rischio di un surplus da pagare da parte di alcune famiglie, soprattutto quelle più numerose. Sulle accuse relative all’applicazione degli aumenti con l’intento di fare cassa, Mastromauro chiarisce un aspetto.
“Il flusso che arriverà dalla Tari”, ha puntualizzato, “che ammonta a circa 5milioni e 300mila euro è inferiore rispetto ad un anno fa di 60mila euro. Quindi invito chi muove certe accuse a documentarsi prima di fare brutta figura accusandoci di fare cassa o di apostrofare il nostro assessore al bilancio, Katia Verdecchia, con il termine “ladra”. Sarebbe opportuno che si chiedesse scusa”.