Atri. Ieri sera nella sede del PD di Atri si è svolta una riunione affollatissima e partecipata, cui erano stati invitati tutti i maggiori esponenti politici democratici del territorio (presenti, tra gli altri, Monticelli e Ginoble, oltre che i rappresentanti di tutto il comprensorio). Un’assemblea molto tesa con toni forti e massima determinazione in difesa del punto nascita ad Atri.
Il PD ricorda che “Luciano D’Alfonso, Commissario pro tempore della sanità abruzzese, avrebbe firmato il Decreto che ridurrebbe a otto i dodici Punti Nascita abruzzesi, eliminando quelli di Atri, Ortona, Penne e Sulmona. Alla mobilitazione dei cittadini dei territori interessati, e alle tante firme raccolte dai comitati civici atriani, il Governatore ha risposto unicamente con qualche carezza sui volti dei portavoce della protesta. Alle ripetute prese di posizione del PD locale, accompagnate da puntuali obiezioni tecniche, l’Assessore alla Sanità Paolucci ha risposto unicamente con una lettera piena di banalità dettata alla stampa il giorno di San Valentino”.
Ma i democratici atriani “non si renderanno complici di questa violenza. Non sappiamo ancora con quale tempistica ma l’Ostetricia di Atri sarebbe destinata a chiudere, ignorando il superamento dei 500 parti nonostante le voci di chiusura e le acclarate condizioni di assoluta sicurezza, oltre che di ospitalità in cui opera. La prima conseguenza diretta sarà una tragica emigrazione verso Pescara giacché, per ovvie ragioni geografiche, le mamme del popoloso comprensorio Sud Vomano-Valfino non andranno a partorire certamente nei due Punti Nascita teramani superstiti, quello della Vibrata e quello del capoluogo con buona pace delle illusorie aspettative di qualcuno. La seconda conseguenza sarà il crollo ‘indotto’ del Punto Nascita del capoluogo adriatico, che già ora ha serie difficoltà a gestire i suoi oltre duemila parti annui, e che da Atri, Ortona e Penne se ne vedrà arrivare altri milletrecento.
Visto che Paolucci ha accuratamente evitato di spiegarci come intende gestire questi problemi (che segnaliamo da mesi), limitandosi a riempire la sua lettera di San Valentino di verbose ovvietà, siamo autorizzati a pensare che la terza conseguenza sarà un intervento urgente per tamponare questa emergenza con l’apertura di un nuovo Punto Nascita nel pescarese, magari con l’aiuto della sanità privata. Per quanto ci riguarda, siccome rappresentiamo sul territorio il maggior Partito della sinistra italiana, ciò ci sembra francamente intollerabile. Per questo non solo saremo protagonisti di ogni azione di ribellione civile, ma abbiamo anche deciso alcune azioni di reazione e protesta politica gravi e significative, su cui sono stati chiamati a convergere anche i Circoli dei Comuni limitrofi. Innanzitutto, se il decreto fosse davvero adottato, chiederemo con forza a tutti agli amministratori del comprensorio di impugnare il provvedimento, con tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione, nessuno escluso. Una analoga iniziativa proveniente dalla Giunta Astolfi ci vedrà ovviamente favorevoli. Tutto il gruppo dirigente atriano, inoltre, si autosospenderà subito dagli incarichi di Partito”.
Il PD Atri è duro e afferma che non aprirà “alcun seggio per le Primarie Regionali previste per il primo marzo. Per chi, come noi, fa politica con passione, si tratta di una scelta dolorosa ma inevitabile essendo noi sul posto il terminale politico con i cittadini, a meno che il Presidente e l’Assessore, con un atto di intelligente resipiscenza, rendano giustizia finalmente ad un’intera collettività”.