“Atri può essere salvata e D’Alfonso lo sa”. Il consigliere regionale del Pd Luciano Monticelli torna a farsi sentire sulla spinosa questione della chiusura del punto nascita dell’ospedale atriano, sottolineando come la scelta portata avanti finora dalla Regione “sta mettendo in seria difficoltà anche il Pd della vallata, che ha sempre difeso il nosocomio atriano, ancor di più oggi che è stata superata la soglia delle 500 nascite”.
Un trend positivo che è stato confermato anche in questi primi due mesi del 2015. Sono tante, infatti, le mamme di tutta la provincia che continuano a scegliere proprio il San Liberatore per far nascere i propri bimbi e che emigrerebbero, in caso di chiusura, verso Pescara o Chieti.
Per questo motivo Monticelli ha chiesto al Governatore Luciano D’Alfonso di essere chiaro in proposito, avendo il coraggio di fare un passo indietro vista la florida realtà atriana, pronto a compiere, in caso contrario, anche azioni dure, come l’astensione nel prossimo congresso regionale del Pd.
“Il presidente” dichiara Monticelli senza mezzi termini “ha la possibilità di salvarlo e pertanto lo prego di non prendere alcun provvedimento circa la chiusura del punto nascita atriano. Allo storico ci sono numerosi documenti e interrogazioni discusse in Regione che dimostrano che c’è la possibilità di rientrare in termini economici ottimizzando quanto già esistente nella sanità regionale senza per questo dover necessariamente chiudere il nostro punto nascita”.
“Il diritto alla salute è un tema cruciale nel programma del PD sia all’interno del Partito che nell’esecutivo regionale. La mia idea di sanità è quella di un sistema socio-sanitario integrato che metta al centro il paziente, la sua sicurezza e la sua salute. Il Pd è impegnato, al fianco dell’assessore Paolucci e del commissario D’Alfonso in un percorso di cambiamento che porti l’Abruzzo fuori dal commissariamento in tempi rapidi. Lo faremo senza abbandonare i territori e senza lasciare nessuno indietro.” Ad affermarlo è il candidato alla segreteria regionale del PD Marco Rapino.