Teramo. Il presidente dell’API, Alfonso Marcozzi, denuncia il presunto “taglia fuori” delle imprese locali teramane che non potrebbero aderire al bando del progetto Paride, pubblicato dalla Provincia e che riguarda la manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione.
“I requisiti previsti per poter partecipare al bando di fatto escludono tutte le imprese presenti sul territorio regionale e tutti professionisti – afferma Marcozzi – Non è una rivalsa corporativa ma solo e semplicemente la richiesta di applicazione di una norma europea recepita dalla norma nazionale sugli appalti pubblici che obbliga l’ente appaltante, in questo caso la Provincia, a suddividere l’appalto in lotti funzionali autonomi più piccoli per favorire la massima partecipazione e, qualora non ciò non avvenga, deve essere obbligatoriamente motivato nella determina a contrarre”.
“Nel caso in esame – prosegue – la suddivisone in lotti funzionali sarebbe stata semplice per non dire banale e avrebbe garantito la massima partecipazione come negli auspici del legislatore. Speriamo che la Provincia riveda il bando e, in ogni caso, deve consegnare nel breve periodo la determina a contrarre con le motivazioni della non suddivisione in lotti funzionali più piccoli”.