Roseto, dimissioni Marini: per Sel Pavone deve tornare a casa

Roseto. “E’ trascorsa una settimana dalle dimissioni del consigliere socialista Marini. Come già accaduto con quelle del vicesindaco Montese, la giunta Pavone ha preferito chiudere occhi e ignorare la profonda crisi politica che sta caratterizzando il mandato- Nemmeno l’aver perso uno dei volti storici della compagine socialista ha portato Pavone a presentare le dimissioni da Sindaco? Si più essere più ciechi ed egoisti di così?”

Commenta così il circolo rosetano di Sel le dimissioni del consiglio comunale di maggioranza Marini, definite “un atto coraggioso, raro in Italia. Ciò dimostra che la giunta Pavone causa un profondo disgusto anche tra i fedelissimi. Basta fare una passeggiata per le vie della nostra cittadina per accorgersi dello stato di devasto che la caratterizza: dalla disoccupazione dilagante alle palme morte, dai disservizi alle buche per strada, tutto mostra che la coalizione di centro destra ha fallito. Roseto si ritrova a non avere un vero governo: abbiamo assessori incapaci di realizzare il benché minino intervento di manutenzione; abbiamo consiglieri comunali che a malapena sanno intessere un dibattito politico in consiglio. Figuriamoci se può esistere una progettualità di ampio respiro. Pensiamo all’attacco del mese scorso fatto, a mezzo stampa, da parte di un consigliere comunale della maggioranza contro i lavoratori socialmente utili del comune, per la presenza della sabbia sul lungomare. Il consigliere, coi soliti toni tipici della vecchia guardia fascista, ha attaccato i lavoratori accusandoli di assenteismo. Ciò dimostra non solo la sua incompetenza in ambito amministrativo, ma soprattutto la logica seguita dall’intera giunta comunale: ogni volta che Roseto ha un problema, la responsabilità viene fatta ricadere sull’ultima ruota del carro. Un comportamento a dir poco irrispettoso. Ma cosa possiamo pretendere in un paese come il nostro, che non ha una classe politica degna dei compiti che dovrebbe assolvere; che ha una classe imprenditoriale parassitaria che è libera di aprire e chiudere le attività coi soldi pubblici e non pagare i t.f.r. agli operai?

Sel lancia un monito al sindaco Pavone: “il suo tempo è scaduto e che non più impiegare l’intera legislatura a pagare cambiali elettorali ai grandi elettori che lo hanno sponsorizzato. Con quale faccia tornerà l’anno prossimo a richiedere il voto ai rosetani? Ha intenzione di farsi rieleggere per passare altri 5 anni a pagare nuove e vecchi cambiali? Meglio che torni a casa. Per sempre! Roseto ha bisogno di un progetto e non di tasse e debiti”.

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