Pescara. Protesta, con picchetto e striscioni, davanti al pronto soccorso di Pescara: a organizzarla, sabato, è stato il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, per chiedere “più tutela per il diritto alle cure in provincia di Pescara”.
La disamina di Pettinari parte dall’Ospedale di Popoli: “Il nuovo piano di riordino della Rete ospedaliera – spiega – prevede la soppressione della Unità Operativa Complessa di medicina Popoli che viene declassata a Unità Operativa Semplice dipartimentale), questo si traduce di fatto in una morte annunciata per il reparto che perderà il suo Primario e non avrà più autonomia giuridica e finanziaria, che finirà relegata all’Ospedale di Pescara. Popoli avrà quindi un solo reparto con primario in Riabilitazione”.
Non va meglio a Penne dove “c’è una cronica carenza di anestesisti”, prosegue il pentastellato, “che si traduce in meno operazioni chirurgiche e in un rallentamento delle operazioni endoscopiche. La seconda sala endoscopica non viene più utilizzata ed è andato a morire in qualche cassetto il progetto per la prevenzione del tumore al pancreas da realizzarsi all’interno del San Massimo. Questo rappresenta una morte lenta per il nosocomio e incide anche sulla qualità del servizio di emergenza urgenza: il poco personale a disposizione del pronto soccorso e l’impossibilità di ricoverare i pazienti, non avendo un reparto in cui trasferirli, porta molti utenti a Pescara, con i problemi di congestionamento che conosciamo”.
“Se ci spostiamo a Pescara le cose non vanno meglio”, incalza il consigliere regionale, “Il pronto Soccorso è spesso affollato e il personale è sotto organico. Le attese sono state mascherate da sottospecie di ricoveri, che in pronto soccorso non dovrebbero verificarsi. Infatti nelle salette che dovrebbero essere preposte al primo soccorso viene anche servito il vitto, poiché i pazienti rimangono lì parcheggiati più del dovuto. Tutto ciò viene attuato, probabilmente, per non sovraffollare i reparti in cui c’è una cronica carenza di posti letto che questo centrodestra non è stato capace di sanare. Ma il risultato è che c’è uno stazionamento più lungo del dovuto in pronto soccorso con pazienti affetti da varie patologie, che dovrebbero invece essere curati nei reparti preposti. Anche la disposizione dei pazienti nei piani superiori non segue sempre la ripartizione per patologia, ma piuttosto vengono ricoverati dove c’è posto, creando promiscuità nelle terapie e nell’accudimento dei pazienti. In Pronto Soccorso ci vorrebbero 6 medici in più di quelli attualmente in servizio, stessa cosa vale per la carenza di infermieri e OSS. In alcuni reparti ci segnalano il non funzionamento dell’aria condizionata, che in questi giorni di caldo rappresenta un vero problema, e il mancato funzionamento dei campanelli per chiamare il personale infermieristico in caso di emergenza”.
“Davanti a questo stato di cose è palese che, quando leggiamo comunicati stampa di Assessore alla Sanità, Presidente di Regione, e in generale della maggioranza di centrodestra, che si autocelebrano in pompa magna, ci sentiamo presi in giro”, conclude Pettinari, “C’è una sanità nella Asl di Pescara che ci viene raccontata a parole da chi governa e una sanità che i cittadini vivono ogni giorno sulla propria pelle. Sono narrazioni molto diverse, ma una sola corrisponde alla realtà che tutti vediamo ogni giorno”.