Pescara. Si è presentato ufficialmente stamattina alla stampa, nella Sala Figlia di Iorio di Palazzo dei Marmi, il candidato presidente alla Provincia di Pescara, Vincenzo Catani.
Geometra, impiegato al Comune di Montesilvano, Catani, 52 anni, è il sindaco di Picciano ed è consigliere provinciale al secondo mandato. Ben 113 amministratori hanno appoggiato la sua candidatura, condividendo il progetto politico del movimento Abruzzo Insieme, portato avanti dai consiglieri regionali Donato Di Matteo e Andrea Gerosolimo.
“La mia candidatura – spiega Catani -, nasce sotto il segno della discontinuità con il passato. In questi 4 anni la gestione di Antonio Di Marco è stata solitaria, mai convocata una riunione di maggioranza né condivise le criticità dei territori. Sono stato eletto per la seconda volta a Picciano con l’83%, sostenuto da quasi la totalità dei cittadini e, così come sto amministrando bene il mio paese, posso fare un ottimo lavoro anche come presidente della Provincia. L’area Vestina, troppo a lungo trascurata, tornerà finalmente con la mia elezione a contare qualcosa e ad avere strade e scuole sicure. Ho sempre portato avanti il gioco di squadra e appena eletto presidente mi attiverò per costruire un gruppo forte e coeso e per consegnare le deleghe ai miei colleghi, lavorando in sinergia per le due principali competenze dell’ente”
Tra i punti chiave affrontati da Catani, la criticità dovuta alla carenza di fondi: “I nostri territori purtroppo, dopo la riforma delle province, hanno pochissime risorse e per questo è necessario avere un rapporto diretto con Regione e Ministero, per recepire quei fondi utili alla ristrutturazione delle strade, ridotte a mulattiere e per gli istituti scolastici, che non hanno una manutenzione puntuale. E’ inaccetabile – ha detto -che un ragazzo disabile debba restare a casa per giorni perché è rotto un ascensore o che gli studenti debbano svolgere i doppi turni al rientro dalle vacanze estive, perché non si è stati capaci di disporre una manutenzione ordinaria. Le scuole necessitano di programmazione al di là delle simpatie dei dirigenti scolastici”.
“La Provincia non può essere gestita come un ente personale, ma è prioritaria un’azione che dia risposte reali alle necessità dei cittadini – ha concluso – Mi attiverò subito per recepire 5 milioni di euro incassati dalla Regione per i bolli delle automobili affinché vengano trasferiti alla provincia per colmare le lacune sulla viabilità e per costruire scuole così come ho fatto a Picciano, intercettando fondi ministeriali. Non si possono più mettere segnali di pericolo sulle strade e lasciarle in stato di abbandono”.