Inchiesta Comune Pescara, Sospiri indagato: “Finanziamenti in eccesso restituiti”

Pescara. C’è anche Lorenzo Sospiri, presidente del consiglio regionale d’Abruzzo, tra gli indagati dell’inchiesta “Tana delle Tigri” che ha travolto il Comune di Pescara.

L’inchiesta, oltre all’arresto del dirigente dei Lavori Pubblici Fabrizio Trisi, di un imprenditore edile e due pusher, vede indagate altre persone.

Tra queste proprio Sospiri, che in una nota commenta: “Come già avvenuto in passato offro doverosamente la mia piena disponibilità ben consapevole che, se si trattasse, come viene accennato, del rispetto delle regole di campagna elettorale, sono certo sin d’ora di averle osservate scrupolosamente, tanto da aver anche restituito una quota dei finanziamenti eccedenti il massimale consentito”.

“Di più, allo stato attuale – ha aggiunto Sospiri -, non mi sento né sono in grado di aggiungere non avendo nemmeno contezza dell’eventuale addebito. D’altronde mi appare corretto che il diritto di cronaca venga prima del diritto di chiarire, ovvero del diritto di giustizia”.

Subito critico, invece, il vice presidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari, che espime “un senso di amarezza profonda nel vedere che ci sono nebulosità sulla gestione della cosa pubblica nella nostra città che hanno richiesto l’intervento della Polizia Giudiziaria e alla Procura della Repubblica. Spiace dover constatare che sembrerebbero coinvolti nelle indagini anche esponenti della politica locale che gettano un’ombra sulle Istituzioni che, al contrario a mio avviso, dovrebbero sempre dare il buon esempio più di qualunque altro cittadino”.

Sempre dai Cinquestelle, il gruppo consiliare critica ancor più duramente la posizione di Trisi, dimessosi già sabato: “Le dimissioni del dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Pescara, finito sotto inchiesta, gettano una brutta luce sulla gestione di un settore nevralgico che in questo momento sta gestendo appalti per oltre 100 milioni di euro”, affermano i consiglieri comunali Alessandrini, Sola e Di Renzo, che aggiungono: “Pur nel rispetto personale, il Movimento 5 Stelle Pescara prende le distanze dalle parole del sindaco Carlo Masci rispetto all’apprezzamento di tutto il palazzo di Città nei confronti del dirigente indagato, avendo contestato e criticato in più occasioni, anche formalmente, proprio la conduzione tecnica del settore lavori pubblici. Dimissioni che, in ogni caso, appaiono tardive rispetto alla disastrosa gestione delle opere pubbliche – prima tra tutte quella di via Marconi – e all’esito di una prova concorsuale che aveva visto il tecnico di maggior fiducia di Carlo Masci, non riuscire a superare neppure una prova scritta specifica del proprio campo lavorativo”.

 

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