Pescara. “L’amianto nelle pareti della Palazzina C dell’ospedale di Pescara, in cui insiste anche l’Ospedale Covid, viene rimosso. Nelle determine di assegnazione dei lavori si legge chiaramente che le operazioni di rimozione del rivestimento esterno devono essere eseguite con carattere di urgenza per eliminare il rischio per la salute dei lavoratori e degli occupanti, ovvero, i pazienti del nosocomio”.
A denunciare la presenza di amianto sull’edificio era stato, già nel 2020, il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, che ha presentato anche un esposto alla Procura della Repubblica, “a seguito dell’immobilismo della Regione a trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia”, afferma, ” che non ha mai risposto alle richieste di chiarimento sulla presenza di amianto e non ha provveduto a mettere in cantiere, all’atto della realizzazione della struttura Covid, i fondi necessari e le opere di rimozione e smaltimento del rivestimento esterno della Palazzina”.
“E’ da capire”, aggiunge, “perché la Asl abbia emanato ben tre determine per l’appalto dei lavori, a distanza di pochi mesi l’una dall’altra, aumentando tempi e costi rispetto ad un appalto unico dell’opera. Soprattutto alla luce del Progetto di Bonifica da amianto – Decreto del MATTM, che porta la data del 3 dicembre 2020, in cui si identificava una somma complessiva di 464.800 euro da eseguire in un unico intervento”.
“Ora mi auguro che in ogni angolo del complesso ospedaliero interessato si stia procedendo ai sistematici campionamenti dell’aria e al monitoraggio periodico dello stato di deterioramento dei pannelli, ai fini del controllo della dispersione in ambiente delle fibre di amianto, a differenza del passato, dove per anni non è stato eseguito”, conclude.