Pescara, l’Udc sul nuovo teatro: sia anche palazzo della musica

licio_dibiasePescara. Non solo teatro: l’Udc vuole, per la nuova, colossale struttura culturale un “Manufatto” dedicato anche alla musica e ai grandi concerti. Intanto Foschi sgombra il campo dai timori di privatizzazioni.

Non è stato neanche definitivamente progettato, ma il nuovo complesso culturale che dovrà nascere sull’area di risulta catalizza le polemiche di Palazzo di Città. Oggi il gruppo Udc in seno al consiglio comunale ha richiesto, in conferenza stampa, che la prossima più grande opera di Pescara non diventi un semplice teatro ma un palazzo del teatro e della musica. Il capogruppo Licio Di Biase, puntualizzando di non avere “alcuna ostilità pregiudiziale”, auspica ad un “Manufatto dell’Adriatico”, che non dovrà essere solo uno spazio affascinante in cui ospitare le compagnie teatrali, bensì un luogo degli eventi, siano essi teatrali che musicali: “Questa città”, afferma “non può ospitare i concerti solo negli stadi in angusti palazzetti dello sport“, puntualizza, tirando nuovamnte in ballo la trascurata gestione degli spazi culturali esistenti da parte dell’amministrazione Mascia. Più volte l’opposizione ha evidenziato i nodi esistenti sul teatro Michetti, sul teatro d’Annunzio e sulle altre strutture cittadine da recuperare e valorizzare, come il Massimo e il Circus: “Prima di fare qualsiasi passo”, dicono dall’Udc, ” si pensi al teatro Michetti, che necessita del rifacimento dell’impianto elettrico, di alcuni elementi relativi alla sicurezza e del sistema antincendio. Interventi fattibili con un pò di buona volontà, che in questi anni è mancata”. “Non ci si può concentrare sul nuovo teatro”, conclude Di Biase, abbandonando a se stesse altre strutture”.

FOSCHI: NESSUNA PRIVATIZZAZIONE

Sugli allarmi lanciato dal Pd per un ipotetico rischio di privatizzazione del nuovo teatro, il capogruppo di Officina per l’Italia Armando Foschi replica: “Nello Statuto della società pubblico-private che andrà a gestire il Teatro è stato previsto chiaramente che l’eventuale vendita del bene potrà avvenire solo con decisione unanime della parte pubblica e privata della società. In altre parole il Comune avrà la governance della società dunque nulla potrà essere deciso senza il suo assenso”.

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