Pescara. Convocato per domani mattina a Palazzo dei Marmi dal presidente della Provincia di Chieti Enrico di Giuseppantonio un tavolo di lavoro per confrontarsi con la Regione e le quattro Provicne sulla situazione dei rifiuti in tutta la regione.
In veste di presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi, il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio ha convocato alle ore 11.30 di domani, 21 marzo, presso la Sala Figlia di Jorio della Provincia di Pescara, un tavolo di lavoro e di confronto per discutere della situazione dei rifiuti in Abruzzo e per una verifica della normativa regionale in materia. Alla riunione sono stati invitati la Regione Abruzzo, nelle persone dell’Assessore all’ambiente Mauro Di Dalmazio e del Dirigente del Servizio gestione rifiuti Franco Gerardini, i Presidenti delle quattro Province con i rispettivi Assessori all’Ambiente, i Presidenti delle Commissioni Ambiente ed i Dirigenti del Settore delle Province abruzzesi.
“In un momento in cui sembra profilarsi un’emergenza rifiuti in diversi Comuni abruzzesi verificheremo quale ruolo in concreto possono avere le Province”, dice Di Giuseppantonio, “Dobbiamo approfondire bene cosa prevede la legge regionale e soprattutto quali sono i progetti più utili da mettere in cantiere nell’immediato al fine di evitare che l’emergenza possa ripetersi in futuro”. Si pensa, quindi, al futuro, dopo aver scongiurato, anche se non completamente, l’attuale emergenza: “E’ evidente che senza un piano organico e funzionale dei rifiuti ci ritroveremo ogni due, tre mesi, con le discariche sempre più prossime all’esaurimento”, prosegue Di Giuseppantonio, “e con lo spettro dei rifiuti abbandonati nelle strade. E’ il momento di stringere un’alleanza fra istituzioni e forze politiche perché la posta in gioco è molto alta e si tratta di programmare per l’immediato futuro scelte che investono l’ambiente: come sempre, anche in questa occasione le Province si dimostrano collaborative quando si tratta di superare problematiche comuni”, conclude. Peccato che per il problemi dei Comuni non sia stata dimostrata uguale solidarietà.
Daniele Galli