Pescara. Sabato 25 e Domenica 26 il circolo cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà scenderà in piazza per raccogliere firme contro la decisione del Governo di acquistare 131 nuovi cacciabombardieri F35. Lo stand in piazza Sacro Cuore.
Anche il circolo Sel di Pescara aderisce all’iniziativa ‘Cento piazze contro gli F35’, la mobilitazione per raccogliere firme contro l’acquisto di nuovi cacciabombardieri da parte del Ministero della Difesa. “Anche se il Governo tiene bloccata da tempo (almeno dalla fine 2009) la decisione definitiva, l’Italia a breve potrebbe perfezionare l’acquisto dei cacciabombardieri d’attacco Joint Strike Fighter F-35”, scrive in una nota il coordinatore cittadino Daniele Licher, “Il nuovo annuncio del Ministro Di Paola di riduzione a 90 esemplari non significa nulla: nessun contratto è ancora stato firmato e possiamo quindi fermare completamente questo acquisto, anche perché la proposta di rimodulazione della Difesa deve passare per una discussione parlamentare”
“Quello del caccia F-35 è un programma che ad oggi ci è costato già 2,7 miliardi di euro e ne costerà in caso di acquisto di 131 aerei almeno altri 15 solo per l’acquisto dei velivoli, che potrebbero scendere a 10 miliardi con una riduzione a 90”, prosegue Licheri “Complessivamente arrivando ad un impatto tra i 15 e i 20 miliardi nei prossimi anni. Senza contare il mantenimento successivo di tali velivoli. Per questo come circolo di Pescara di Sel abbiamo aderito alla campagna ‘Cento piazze contro gli F35’ e Sabato 25 dalle 16.30 alle 19.30 e Domenica 26 dalle 10 alle 13 saremo in piazza Sacro Cuore a raccogliere le firme contro l’aquisto degli F-35”.
“Non è possibile”, conclude i coordinatore Sel, “che là dove dovrebbe essere utile tagliare non si tagli e invece si vada giù con la mannaia su pensioni, salari, trasferimenti agli enti locali. Il governo Monti e il ministro della Difesa Di Paola incarnano a pieno titolo questa contraddizione e Di Paola la rende ancora più evidente quando, dovendo fare i conti col piano generale di tagli alle spese dei ministeri, risolve la questione degli F35 proponendo un piccolo taglio – 30, forse 40 sui 131 caccia previsti nel piano di acquisto – senza per altro chiarire tempi e modalità della riduzione”.
Daniele Galli