Pescara. “Una bocciatura senza appello”: così il capogruppo Pdl al Comune di Spoltore, Enio Rosini, giudica i propri vertici provinciali alla luce della recente tornata di elezioni amministrative. E non esita a chiedere le dimissioni di quelli che chiama “mandarini”, in prospettiva difensiva delle elezioni spoltoresi del prossimo anno.
Un giudizio severo e inesorabile, dovuto “al fallimento generale causato da una politica spesso personalistica e miope praticata da dirigenti che si sono trasformati in veri e propri feudatari del movimento”. Rosini entra a gamba tesa, ad altezza ginocchio sui vertici provinciali del partito che rappresenta al Comune di Spoltore. Scottato dai risultati delle recenti votazioni amministrative, Rosini se la prende con il suo Pdl, e con quelle “Decisioni che hanno portato, nel corso del tempo, al controllo del territorio tramite la nomina di veri e propri fiduciari locali a scapito di chi ha profuso impegno nel corso degli anni”. Rimprovera ai suoi capi provinciali i “pessimi risultati” degli ultimi anni, “frutto anche di inciuci e trasversalità a servizio di interessi economici che trasformano gli avversari in alleati e viceversa”; risultato che, a suo avviso, ha trasformato quei “dirigenti autori di accordi sottobanco e candidature avverse alle esigenze territoriali”, in “mandarini del Pdl, per i quali è ora di farsi da parte”.
Chiede le dimissioni dei vertici provinciali Pdl, anche in vista delle elezioni che l’anno prossimo porteranno Spoltore alle urne per il rinnovo dell’assise comunale di Spoltore, dopo “Cinque anni dominati dal trasformismo con alleati che diventano avversari e traditori del mandato elettorale del centrodestra che vanno ad occupare responsabilità di governo con l’assordante silenzio dei vertici provinciali del Pdl, se non addirittura la compiacenza di qualche esponente politico regionale di primo piano”.
“Il gruppo consiliare del Pdl del Comune di Spoltore è contrario a queste logiche medievali e non consentirà, per rispetto di 19000 abitanti, che si ripetano gli stessi errori che hanno portato all’attuale fallimento”, conclude Rosini, smuovendo l’ultima pietra di un muro di polemiche pronto a franare su Spoltore e sull’intero centrodestra della provincia pescarese.
Daniele Galli