Pescara. L’assessorato provinciale all’Ambiente guidato da Mario Lattanzio ha coordinato oggi un incontro con i sindaci del pescarese per avviare l’aggiornamento del Piano provinciale dei rifiuti: un’azione che coinvolge i Comuni nel supporto di scelte strategiche, sia per ciò che concerne l’impiantistica sia per le politiche ambientali.
Prioritario per l’amministrazione guidata dal presidente Guerino Testa è l’individuazione di siti utili alla creazione di impianti di compostaggio riciclo dei rifiuti organici, attualmente inesistenti sul territorio provinciale.
“Voglio rassicurare i cittadini”, dichiara Lattanzio, “che per la pianificazione e realizzazione del Piano dei rifiuti i tempi saranno brevi. Il 28 febbraio si comincerà in commissione Ambiente la costruzione del percorso che, entro l’estate, porterà alla definizione degli aspetti principali del Piano che dovrà essere frutto di una concertazione con i sindaci del territorio”. Lattanzio ricorda in una nota che l’organico si suddivide in domestico, in frazione dei residui urbani e nelle potature e ramaglie, e costituisce il 30-40% dei rifiuti. “Il nostro obiettivo”, aggiunge Testa, “è quello di trasformare una minaccia in opportunità, puntando al risparmio e ad evitare un’eventuale emergenza”. Parallelamente, infine, verrà portato avanti il percorso per la Vas, valutazione ambientale strategica, che sarà utilizzata per predisporre il Piano stesso dei rifiuti.
L’Idv: “Non coinvolti nel Piano”. “Il nuovo piano dei rifiuti è già in una fase avanzata, tant’è vero che ai sindaci è stata già consegnata una prima documentazione: ciò nonostante non sono stati coinvolti in alcun modo la commissione Ambiente e il consiglio provinciale. E’ giusto confrontarsi con i sindaci del territorio, ai quali spetterà poi il compito di attuare il piano, ma è inspiegabile la scelta di escludere nella redazione delle linee guida i consiglieri, anche di maggioranza, ai quali non è stata data alcuna informazione o documento”, lo segnalano i quattro consiglieri provinciali dell’Italia dei Valori, Luciano Di Lorito, Attilio Di Mattia, Antonella Allegrino e Camillo Sborgia. “Siamo preoccupati” affermano in una nota, “perché l’amministrazione di Guerino Testa, già colpevolmente in ritardo sul problema dello smaltimento dei rifiuti, pensa di recuperare il tempo perso evitando ogni dibattito e confronto nella stesura del piano provinciale dei rifiuti”.
Il sindaco Albore Mascia su vertice nuovo Piano Gestione Rifiuti. ““La giornata odierna – ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia che stamane con l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco e il Direttore generale Stefano Ilari ha preso parte al vertice in Provincia alla presenza di molti altri amministratori della provincia, tra cui i sindaci di San Valentino, Angelo D’Ottavio, di Catignano Francesco Lattanzio, di Pianella, Giorgio D’Ambrosio, Di Scafa, Dino Marangoni, e di Abbateggio, Antonio Di Marco – rappresenta la prima fase di start up per un problema che riguarda tutte le pubbliche amministrazioni locali alle prese in questi giorni con l’approvazione dei bilanci in cui dobbiamo far quadrare i conti coprendo i costi di un servizio essenziale, come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Parlo dell’esperienza di Pescara dove la nostra amministrazione comunale ha profuso sin dal primo giorno grandi energie ed enormi sforzi economici per essere virtuosi, tanto da raggiungere, nella raccolta differenziata del pattume, la copertura del 25 per cento del servizio. Tuttavia tale sforzo non è ripagato da una chiusura completa del ciclo dei rifiuti e automaticamente il virtuosismo si trasforma in un boomerang. Noi impegneremo grandi risorse per mantenere l’attuale livello della raccolta differenziata, ma non potremo incrementare la quota, né possiamo fare programmazione perché dobbiamo scegliere tra il garantire lo spazzamento e la pulizia delle strade e l’aumento della quota di raccolta differenziata. A questo punto abbiamo bisogno di disporre di uno strumento unico e di una strategia che ci veda tutti uniti”. “La Provincia di Pescara – ha spiegato l’ingegner Cirelli – deve innanzitutto predisporre un sistema di ‘regolazione’ a regime con i nuovi poteri e doveri attribuiti alle Province. Poi dovremo risolvere il problema del compostaggio: oggi la frazione organica rappresenta il 40 per cento dei rifiuti, una quota che non può andare in discarica dunque servono impianti che vanno realizzati. Infine occorre rivitalizzare l’Osservatorio provinciale dei Rifiuti che è uno strumento importante per capire e programmare le priorità, partendo da un presupposto, ossia che oggi le tariffe di acqua e rifiuti stanno assumendo un costo insostenibile per gli utenti. A tal fine credo anche nella validità della ‘Carta dei servizi’ per informare gli utenti su come vengono impiegati i proventi delle tasse pagate. Purtroppo l’emergenza rifiuti, oggi, non conosce un nord e un sud: per il Piemonte come per l’Abruzzo per arrivare all’emergenza della Campania ci vuole molto poco e a fine anno, in Abruzzo, le discariche attualmente in uso arriveranno a esaurimento. Per tale ragione occorre impiegare il massimo impegno redigendo un nuovo Piano provinciale dei rifiuti partendo da quello precedente, ormai vecchio di cinque anni, tenendo conto delle nuove leggi entrate in vigore e verificando ciò che era stato previsto in quel Piano, ma non è stato realizzato. Per la Provincia di Pescara – ha proseguito l’ingegner Cirelli – parliamo di un territorio che produce circa 170mila tonnellate di rifiuti l’anno che non è una cifra spaventosa, non siamo grandi produttori di rifiuti. Cinque comuni sono prioritari perché rappresentano il cuore del problema, ossia Pescara, Montesilvano, Città Sant’Angelo, Spoltore e Cepagatti. Non credo che il porta a porta sia l’unica strada per ridurre il pattume da portare in discarica, ma sicuramente è uno degli strumenti da poter affiancare ad altri, come l’installazione di cassonetti in alcuni punti del territorio, istituendo le isole ecologiche. Oggi la quota media di raccolta differenziata nella provincia di Pescara è pari al 25 per cento, media che vogliamo portare al 40 per cento, poi al 50 per cento, quindi al 64 per cento, con un 50 per cento di riciclo. A tal fine occorre puntare sulle piattaforme ecologiche, e nella provincia di Pescara ce ne sono 2, ad Alanno e Loreto Aprutino, entrambe chiuse e dovremo capirne le ragioni. Poi le discariche: le tabelle fornite dalla Regione ci dicono che entro fine anno tutti gli impianti esistenti arriveranno a esaurimento, dunque dobbiamo decidere insieme dove fare altre discariche e dobbiamo realizzare impianti di compostaggio. Soprattutto ritengo importante che ci sia una discarica pubblica”. L’ingegner Cirelli ha poi affrontato anche la necessità “di creare un’unica Azienda pubblica, abbandonato le varie Attiva, Linda, Ecoemme, Ecologica Pescarese; in alternativa potremmo continuare con i feudalesimi che però presto non saranno più sostenibili. Il futuro prevede infatti l’indizione di nuove gare nel rispetto dei principi comunitari che quindi potranno aprire le porte anche a ingressi esterni oppure potremo scegliere di fare un’Azienda pubblica con l’individuazione di un partner. Sicuramente vanno assunte decisioni ferme: molti Comuni non si possono più permettere di non coprire il servizio della nettezza urbana per non aumentare le tasse e ricorrendo ad altre voci di bilancio. I cittadini oggi devono pagare tutto il servizio con il diritto di sapere come vengono impiegate le risorse. Tra un mese presenteremo già una prima proposta per il percorso del compostaggio”.
Daniele Galli