Pescara. Aperta una nuova pagina nel libro delle polemiche di Pescara: Villa Basile. Edilizia contro ambientalismo, privato contro pubblico, Caldora contro Comune. Anzi, opposizione contro Caldora e contro Comune. Che il Comune sia contro la Caldora è da dimostrare, sembra dire il consigliere di Rifondazione Maurizio Acerbo, intervenuto oggi sul tema con una nota.
“Ricordo che è stata la nostra variante al PRG a vincolare l’area a verde pubblico, ma il centrodestra nel suo programma di governo non ha scritto di voler modificare questa destinazione”, scrive Acerbo, “Adesso sarebbe davvero poco corretto e comprensibile che si faccia rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta”.
Tralasciando gli scontri degli ultimi due giorni tra centrodestra e centrosinistra su vecchi e meno vecchi casi simili, Acerbo sottolinea alcuni aspetti cruciali della querelle su Villa Basile: “Per quanto riguarda le obiezioni che vengono dalla maggioranza rispetto alla nostra proposta vorrei far notare che per pagare il risarcimento alla Caldora non c’è bisogno di aumentare le tasse perchè abbiamo individuato la copertura finanziaria che tra l’altro non incide su entrate e spese correnti; la soluzione terza ipotizzata dal capogruppo del PDL Lorenzo Sospiri, cioè trasferire la compensazione volumetrica in area diversa, è condivisibile ma per aprire una trattativa con la Caldora il Comune deve avere il coltello dalla parte del manico cioè essere in grado di far fronte a quanto deciso dal TAR e non ricattabile”.
Per domani una conferenza stampa è stata indetta dal gruppo Pd al Comune, intanto Acerbo conclude: “Lo ripeto per l’ennesima volta: non ricadiamo nelle beghe tra coalizioni e difendiamo uniti gli interessi della comunità”.
Daniele Galli