Pescara. Spiazza tutti l’Idv pescarese. Si era mostrato calmo nell’ultimo periodo, con la scena rubata dagli scontri di Albore Mascia con Pd e dissidenti. Invece, erano solo giorni di incubazione, prima di partorire due proposte choc: la fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore e una mozione di sfiducia al sindaco, con la mano tesa a catoniani & Co.
“Ad Agosto lavoreremo alla preparazione di una proposta di fusione delle città di Pescara, Montesilvano e Spoltore». Lo ha annunciato l’on. Carlo Costantini, Capogruppo IdV alla Regione Abruzzo, intervenendo alla conferenza stampa odierna. E’ giunto il momento” ha spiegato Costantini, “ di superare divisioni solo di facciata e del tutto scollegate dalla realtà economico-sociale dei territori per prepararsi ad affrontare il futuro con concretezza e pragmatismo”.
Un’iniziativa complessa e fuori da quel coro che suona in questo momento, dove tagli generali richiamano una maggiore chiusura degli enti dentro i propri confini: chi può salva il suo, insomma. Ma le motivazioni di Costantini e dell’Idv non sono poche, e partono proprio dai tagli tremontiani: “il taglio ai trasferimenti ai Comuni contenuto nella manovra e’ solo un assaggio, considerata l’entità del debito pubblico in Italia e il suo incremento previsto nei prossimi anni”, prosegue l’Onorevole, “il territorio di Pescara, Montesilvano e Spoltore costituisce di fatto il territorio di un’unica città di fatto, facente parte della stessa Provincia; un diverso assetto organizzativo e decisionale integrato consentirebbe risparmi di decine di milioni di euro l’anno, considerato che non solo gli organi istituzionali, ma anche le strutture apicali della burocrazia comunale risulterebbero ridotti di due terzi. E ne gioverebbe anche la qualità dei servizi e della programmazione di questi”.
Ovviamente, in una visione complessiva, mobilità, trasporto pubblico, urbanistica, subirebbero un’espansione esponenziale, finora frenata dagli interessi locali. Costantini ha previsto anche questo: “E’ un progetto complesso, ma al futuro, in tempo di crisi, si arriva con la concretezza e i problemi straordinari si risolvono con misure straordinarie. Sentiremo i bisogni e i pareri dei Comuni, attiveremo una fase di studio e si seguirà l’iter delle leggi regionali e statali”, dichiara, “la nascita al centro del mare Adriatico di una Città di 200.000 abitanti, oltre a ribadire la sua funzione di Città guida dello sviluppo dell’intera regione, la renderebbe, di fatto, il più grande polo di attrazione di servizi e di investimenti dell’intero Adriatico. Se trova il coraggio di farlo Pescara, subito dopo troveranno il coraggio di farlo moltissime altre realtà comunali più piccole, così contribuendo alla definizione di un nuovo assetto delle istituzioni locali, all’interno della Regione. Le uniche resistenze potrebbero essere legate ai campanilismi, agli stereotipi del passatmo, ma i campanili non ci consentono di affrontare la crisi e di garantire il futuro delle nuove generazioni”, ha concluso il capogruppo IdV alla Regione.
L’altro scossone targato Idv è la mozione di sfiducia che viene indirizzata al sindaco Albore Mascia. E il voltaggio della scossa aumenta se viene fatto un invito preciso a chi, all’interno della maggioranza, rema contro la giunta. Adelchi Sulpizio, consigliere capogruppo Idv al Comune, parla chiaro: “ Per la Giunta è finito il tempo degli esami e il risultato è fallimentare per tutti i punti programmatici. Abbiano il coraggio di dimettersi e di andare alle elezioni anticipate. Ai dissidenti, invece, diciamo che vengano da noi a firmare la mozione di sfiducia, per dimostrare che la loro non è solo una politica delle poltroncine e degli incarichi”. A rafforzare il concetto, e la sicurezza dell’azione del gruppo ci sono le parole del Sen. Carlo Mascitelli, coordinatore regionale: “Questo teatrino della politica umilia Pescara e i pescaresi. Il tempo di questa Giunta, immobile, deve finire e noi abbiamo i numeri affinché questa mozione sia portata, discussa e approvata in Consiglio comunale. Ora mi auguro che alle parole sentite in questi giorni corrisponda una coerenza di intenzioni”, conclude, alludendo chiaramente alla frangia dissidente.
I capigruppo Sospiri (Pdl), Volpe (Pescara Futura), Dogali (Udc) e il vicepresidente Consiglio Santilli su mozione di sfiducia Idv. “La calura estiva e la tipica stanchezza che precede le ferie devono aver giocato un brutto scherzo all’Italia dei Valori che, dopo un inverno e una primavera sonnacchiosa, si è risvegliata dall’incubo delle elezioni perse nel 2009 e ha lanciato la trovata della mozione di sfiducia a un sindaco che ha una maggioranza solida e che è destinato a governare con trasparenza per l’intera consiliatura. Parliamo dello stesso partito che, durante la malattia ‘ingravescente e permanente’ di un altro sindaco travolto da un autentico terremoto, ha continuato a garantire la maggioranza in aula, ben guardandosi dall’applicare quella filosofia giustizialista che pure lo caratterizza a livello nazionale e locale, ma solo nei confronti del centro-destra. All’Idv e al consigliere Sulpizio, capogruppo di se stesso, consigliamo un’estate di riposo, al riparo dagli effetti del caldo”. La replica dei capigruppo consiliari della maggioranza Lorenzo Sospiri (Pdl), Amedeo Volpe (Pescara Futura) e Vincenzo Dogali (Udc) e il vicepresidente del Consiglio comunale Gianni Santilli in replica all’odierno annuncio dell’Idv sulla presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Albore Mascia per rimandarlo a casa.
Italia dei Valori: “il sospetto è confermato”. “Ma quale disagio politico, ma quale scarsa considerazione nelle scelte amministrative, ma quale poco riconoscimento del peso politico all’interno di un’amministrazione, il fine è solo quello di ottenere posti. L’UDC ha l’esigenza di posti da dove gestire il potere che oggi viene meno in quanto non si determinano scelte importanti. E’ bastata una promessa di un assessorato, qualcuno dice a settembre qualcuno fine anno, perché i nobili principi politici rientrassero e si fa squadra al solo pensiero di una elezione anticipata. Ruote sgonfie non importa, importante avere lo sterzo in mano anche se la macchina non cammina. Il nostra amato Sindaco si meraviglia perché non chiedemmo le elezioni anticipate quando D’Alfonso presentò il certificato medico, ricordiamo al Sindaco due cose: 1) due nostri assessori si dimisero immediatamente e l’IDV usci dall’amministrazione della città, cosa rara per altri partiti; 2), che oggi il sindaco ha la maggioranza grazie a consiglieri della vecchia amministrazione, questa sua sensibilità politica perché non la rivolge a loro, chiedendo a loro perché all’epoca sostennero D’Alfonso sia in giunta che nella presidenza di commissioni.
Si è riaperto il dibattito sulle opere pubbliche e sui programmi complessi, la richiesta di un assessorato è poca cosa, è solo una cortina fumogena per nascondere la richiesta di maggior determinazione nella gestione della fase in cui pezzi della città vengono aggrediti dal cemento e gli interessi si fanno forti. Il nuovo regolamento sui programmi complessi, che concentra tutto sull’iniziativa pubblica, manda all’aria quasi tutto il lavoro fatto dalla precedente commissione consiliare presieduta dal dottor Dogali, cosi ci spieghiamo anche perché Enzo Dogali ha presentato un’ipotesi di riforma della politica urbanistica in netto contrasto con la bozza di regolamento in discussione in commissione. Crediamo che sarebbe opportuno che pezzi della vecchia amministrazione, dopo le note vicende giudiziarie che li ha coinvolti farebbero bene ad astenersi dalla trattazione di certi argomenti a meno che non ci siano impegni che vanno onorati.
Daniele Galli