Pescara. La riunione e i patti raggiunti da Albore Mascia con l’Udc non sembrano convincere affatto il Pd. Tutt’altro: il maggior partito d’opposizione appare rincuorato, sul piano dello scontro politico, da un equilibrio numerico giudicato solo apparente.
Dopo il vertice di maggioranza di sabato, il capogruppo e il segretario cittadino Pd, Moreno Di Pietrantonio e Stefano Casciano, esprimono, non risparmiandosi l’ironia, quanto per loro la crisi non sia affatto risolta, anzi. Per Di Pietrantonio siamo solo agli inizi: “Al di là delle dichiarazioni del Sindaco, a seguito dell’incontro con Udc, riteniamo che la crisi politica al Comune di Pescara non è stata risolta ma addirittura peggiorerà nei prossimi mesi. Nel prossimo Consiglio comunale si ricreerà di nuovo il problema dei numeri da parte della maggioranza per approvare la variazione di bilancio saltata nell’ultimo consiglio perché non condivisa”.
Il segretario Casciano, invece, commenta più spregiudicatamente la riunione di sabato: “Questa riunione è stata la solita tratta delle vacche, che salva il trono a Mascia, dimostrando, però, quanto sia debole politicamente e come sindaco. Solo dieci giorni fa, infatti, aveva dichiarato ‘Tratteremo, ma la Giunta non si tocca’. Invece, ancora una volta si è rivelato prigioniero dei partiti della sua coalizione e dei numeri risicatissimi con cui governa il Consiglio”, ha dichiarato, trovandosi in accordo con Di Pietrantonio, che sulla stessa questione numerica aggiunge: “I numeri della maggioranza sono perennemente in bilico a distanza da appena un anno dalle elezioni amministrative”.
Tra incudini intestine, e martellate dall’opposizone, per il sindaco non si prospetta un’estate serena. Il martello di Pietrantonio suona più dolce, usa l’ironia ma non riesce a stemperare il clima: “Tra crisi politiche, spartizione di poltrone ed incarichi ricordiamo al Sindaco ed alla sua Giunta che appena ha un po’ di tempo in avanzo ci sarebbe da occuparsi dei problemi della città e dei cittadini di Pescara”; mena più forte quello di Casciano, che sottolinea la natura ‘Festivaliana’ della crisi, riconducendola a dubbie soluzioni accomodanti: “una crisi nata per delle variazioni di bilancio sul Festival dannunziano che si è risolta promettendo un assessorato all’Udc, qualche presidenza di commissione e più potere decisionale in materia di urbanistica. Proprio quest’ultimo punto fa sorgere il dubbio che questa maggioranza insaziabile inizi ad avere grossi appetiti anche su alcune aree fondamentali della città. Ma garantisco a questa amministrazione che qualunque atto riguardante l’urbanistica, poco trasparente o che sia di beneficio solo per qualche furbetto, diventerà l’oggetto della nostra più agguerrita opposizione”, conclude Casciano.
Daniele Galli