L’Aquila. L’ordinanza comunale sugli orari di chiusura dei locali non è certo la soluzione migliore per risolvere un problema, ma è solo un tentativo semplicistico per risolvere una situazione complessa.
Ne è convinta l’Unione degli Universitari de L’Aquila, secondo cui “lo stile dell’ordinanza ricalca la dinamica delle contestazioni fatte nel 2008, quando si chiedeva una città tranquilla e l’oggetto del contendere era la vita serale degli studenti. Oggi il tentativo è quello di dividere i cittadini.
Anche gli studenti vengono colpiti da questa ordinanza, gli stessi che sono tornati a riempire il centro storico dando una spinta al tessuto sociale ed economico della città”.
Secondo l’Udu aquilano, si dovrebbero cercare soluzioni condivise mirate al raggiungimento di un obiettivo comune e “di certo anticipare la chiusura dei locali per motivi di ordine pubblico è un provvedimento inutile. Siamo convinti che la soluzione non sia in un’ordinanza come questa, così come non lo è una città priva di regole, ma questi sono processi che vanno governati e compresi. Il Comune dell’Aquila dovrebbe fornire altre soluzioni, considerando l’esigenza di socialità e la necessità di sicurezza, nel pieno rispetto di tutti i cittadini, studenti compresi. Per questo chiediamo il ritiro dell’ordinanza e l’apertura di un percorso condiviso”.