Zona Franca Urbana L’Aquila: si decide tutto nel Consiglio straordinario di Bruxelles

comitato_regioni_bruxellesUn Consiglio comunale straordinario a Bruxelles, nella sede del Comitato delle Regioni, per portare nel “cuore” dell’Europa le ragioni della richiesta legata all’istituzione della Zona franca urbana per la città de L’Aquila, a seguito del sisma del 6 aprile 2009.

Questa l’iniziativa, unica nel suo genere, fortemente voluta dal Consiglio comunale dell’Aquila.

Con l’assemblea municipale, guidata dal presidente Carlo Benedetti, il sindaco Massimo Cialente, gli assessori Alfredo Moroni (Ambiente), Roberto Riga (Urbanistica), Silvana Giangiuliani (Finanze), Stefania Pezzopane (Cultura e Sociale), Pietro Di Stefano (Ricostruzione), Fabio Pelini (Assistenza alla Popolazione), Ermanno Lisi (Opere pubbliche) e l’onorevole Mercedes Bresso, presidente della Conferenza delle Regioni all’Eroparlamento. Alla trasferta nella capitale europea sono presenti anche l’assessore regionale Gianfranco Giuliante, l’assessore provinciale Guido Liris e il consigliere provinciale Paolo Federico, ma anche le associazioni di categoria che hanno sostenuto l’iniziativa, come l’Associazione nazionale costruttori edili, la Confederazione nazionale artigianato, Confartigianato, Confcommercio, Camera di Commercio e le rappresentanze sindacali cittadine.

“Un Consiglio straordinario in un luogo straordinario, nel cuore della civilissima Europa, per una situazione straordinariamente difficile”, ha detto Benedetti in apertura di seduta. “Siamo qui per rappresentare le ragioni, ma anche le speranze, di una città che ha perso tutto. Oggi approveremo, alla presenza della Provincia, della Regione e dei rappresentanti delle associazioni di categoria e del mondo del lavoro, un documento in cui cercheremo di rappresentare all’Europa le nostre richieste. Noi abbiamo il dovere, qui a Bruxelles, di raccontare al meglio il nostro dramma collettivo. Tutti insieme siamo una forza e con questa forza, oggi, portiamo all’approvazione del Consiglio comunale un documento, frutto di un’elaborazione collettiva, che ha visto la partecipazione della società civile aquilana e del mondo produttivo. Un documento che si lega ad una realtà straordinariamente difficile come quella dell’Aquila, che sta cercando faticosamente di uscire dal dramma di un terremoto epocale. Dell’iter procedurale e degli atti propedeutici alla richiesta della Zona franca urbana, per noi di vitale importanza, ci sono ignoti alcuni passaggi e pertanto vogliamo verificarli. Il nostro compito è quello di cercare di coniugare l’impianto normativo della zona franca con le particolari esigenze della nostra città, anche eventualmente ottenendo provvedimenti modificativi ad hoc. Io credo che chi vive l’economia in maniera diretta sa benissimo che senza questo strumento non ci sarà futuro nella nostra città nè per l’artigianato, nè per l’impresa, nè per il lavoro autonomo. Oggi siamo qui per una causa di fondamentale importanza. Ringrazio per la loro significativa presenza la Provincia dell’Aquila, il cui presidente Antonio Del Corvo, che aveva aderito all’iniziativa più e meglio di altri, è stato trattenuto all’Aquila da compiti istituzionali, l’assessore provinciale Liris, l’assessore regionale Giuliante, sempre vicino agli aquilani, e le associazioni di categoria che ci hanno validamente sostenuto. Solo recuperando il senso di unità e di appartenenza, che è poi il senso di una marcia comune, ci riapproprieremo del nostro diritto a sopravvivere. L’approvazione di questo documento è il primo passo in questa direzione”.

 

Documento approvato. Il Consiglio comunale ha approvato il documento in sostegno all’istituzione della zona franca urbana per la città dell’Aquila. In particolare l’assemblea ha deliberato “di impegnare le istituzioni italiane a porre in essere tutte le azioni finalizzate al rapido perfezionamento dell’iter volto all’istituzione della zona franca urbana nell’ambito territoriale della città dell’Aquila, di provvedere all’incremento delle risorse individuate, da coordinarsi con gli aiuti di Stato e con gli ulteriori strumenti di programmazione disponibili, di assicurare l’accesso ai benefici previsti anche alle imprese già operanti sul territorio, di annoverare tra i possibili destinatari anche i professionisti, sia in ragione degli effetti negativi della situazione emergenziale post sisma, sia ai fini di poter incrementare l’occupazione nelle attività intellettuali, tecniche e amministrative”.

Il Consiglio ha deliberato, inoltre, “di impegnare il sindaco e la giunta comunale a sostenere con ferma decisione le attività volte a realizzare con ogni possibile urgenza le azioni finalizzate all’iniziativa consiliare”.

“Al fine di concorrere alla ripresa e allo sviluppo economico” recita il documento in premessa “è fondamentale incentivare gli investimenti produttivi, l’incremento occupazionale e contenere la spinta ai flussi migratori della città connessi alle disastrose conseguenze cagionate dal sisma. Con la legge cosiddetta sul Terremoto (2 giugno 2009, n. 77), per rafforzare e rivitalizzare il tessuto economico della città dell’Aquila, che manifesta preoccupanti fenomeni di degrado urbano e sociale, è stata prevista la possibilità di istituire una Zona franca urbana, quale fondamentale strumento di importanza strategica per fronteggiare la persistente situazione emergenziale e che le agevolazioni dovranno e interessare per quanto possibile anche le imprese già operanti sul territorio. Il Ministero dell’Economia e quello delle Politiche sociali hanno determinato le condizioni relative alla Zona franca urbana, che il Governo ha proposto alla Commissione europea. Il sistema della Zona franca nel grave contesto determinato dal sisma, andrebbe individuato, ove possibile, in deroga al parametro abitativo anche alla luce del nuovo assetto socio-demografico-territoriale venutosi a delineare e che debba ineludibilmente considerare anche le categorie non direttamente ricomprese tra i beneficiari, quali ad esempio i professionisti, che risentono degli effetti negativi della situazione post sisma senza, per contro, poter usufruire degli aiuti previsti in favore delle imprese”.

Il Consiglio ha recepito un emendamento proposto dall’europarlamentare David Sassoli, finalizzato alla costituzione di un tavolo tecnico e politico permanente a Bruxelles, per aiutare il lavoro che dovranno continuare a svolgere le istituzioni locali.

 

 

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