L’Aquila. Il sindaco Massimo Cialente ha snocciolato alcuni numeri sulla ricostruzione post terremoto e sulla difficile situazione sociale dell’Aquila nel corso del messaggio di fine anno alla città.
L’ormai consueto messaggio di auguri per l’anno nuovo, è stato anche l’ultimo che Cialente ha rivolto ai cittadini come Sindaco, visto che il suo mandato terminerà definitivamente la prossima primavera.
Eletto infatti nel 2007 e rieletto nel 2012, Cialente non può più concorrere per la poltrona di primo cittadino. A tal proposito, il Sindaco ha ripercorso brevemente i suoi dieci anni di mandato.
“Nel 2007 – ha affermato – fui indotto a lasciare la Camera dei Deputati e ad accettare la candidatura per un atto d’amore nei confronti dell’Aquila. Poi arrivò la tragedia del 2009, il terremoto.
Abbiamo perso 309 amici, tra cui tanti giovani studenti, senza considerare altre persone che nei tempi successivi ci hanno lasciato perché, soprattutto a causa dell’età avanza, non sono riuscite a riprendersi dallo shock. Allora mi resi conto che dovevo continuare e, insieme con tutte le Aquilane e gli Aquilani, siamo riusciti a vincere tante battaglie, a cominciare da quella che ci ha portato ad avviare la ricostruzione subito”.
Cialente ha dunque fornito qualche dato sul post sisma. “Complessivamente, finora, sono stati assegnati 4 miliardi e 800 milioni di euro alle famiglie per la ricostruzione privata e 1 miliardo e 300 milioni alle istituzioni per quella pubblica. Dati importanti, perché all’inizio del processo di ricostruzione non avevamo norme e trasferimenti certi e stabili.
Sulla ricostruzione delle periferie – ha aggiunto il Sindaco – siamo andati di corsa, come dimostra il fatto che in meno di sei anni 44mila persone sono tornate a casa. Oggi negli alloggi post sisma si trovano poco più di 10mila persone e negli ultimi due anni circa il numero delle persone che ha lasciato il Progetto Case e i Map è sceso del 30%. Chi rimane in queste abitazioni per lo più è residente dei centri storici di città e frazioni.
A chi ci rimprovera di essere partiti tardi con la riedificazioni dei centri storici, ricordo che fino al 2013 non ci hanno permesso di avviare questa operazione. Ma oggi la ricostruzione è partita anche nel cuore della città e di tante frazioni. Soprattutto, stiamo ricostruendo in sicurezza ed è questa la cosa più importante”.
Sempre a proposito di interventi in città, il Sindaco ha fatto riferimento ai lavori per i sottoservizi con l’innovativa tecnologia dello smart tunnel; 17 chilometri di gallerie percorribili a piedi con tutti i servizi principali “opera sulla quale c’è un forte interesse persino dall’estero, vista la sua unicità”.
“Stiamo facendo tutto questo– ha proseguito Cialente – con un personale assolutamente ridotto, inferiore nei numeri persino ad alcune città similari all’Aquila, dove non devono occuparsi di ricostruzione. Per questo ringrazio sentitamente le dipendenti e i dipendenti comunali, che stanno dando veramente tutto per il bene della città”. Il Sindaco non ha comunque nascosto le gravi difficoltà che frenano L’Aquila.
“Il disagio sociale è fortissimo, il terremoto ha prodotto 5.000 nuovi poveri, persone che hanno perso il lavoro o che comunque non riescono a trovare un’adeguata collocazione occupazionale. Abbiamo dovuto fare ricorso agli alloggi del Progetto Case per dare un tetto sulla testa a 600 famiglie in gravissimi condizioni di fragilità sociale.
La sfida che ci attende è la risalita dell’economia, che versa in una situazione drammatica. E questa sfida si vince con una visione strategica ben definita; anche questa è una battaglia, che il prossimo Sindaco potrà vincere solo insieme agli Aquilani, come accaduto finora”. “Uno dei cardini per il rilancio dell’Aquila, anche in fatto di ricchezza – ha aggiunto Cialente – è il turismo, sul quale siamo indietro”.
Cialente ha quindi rivolto un appello ai giovani “come padre – ha detto – e non solo come Sindaco. Studiate, e se avete già un impiego lavorate con passione, credendo in quello che fate. Soprattutto, impegnatevi nella società civile: nel volontariato, ma anche in politica. E’ anche questo un modo molto significativo di dimostrare che siete interessati al bene del vostro quartiere e della vostra città. La politica non è una cosa brutta e senza i giovani in prima fila, né l’Aquila né l’Italia avranno un futuro”.