L’Aquila. “La politica aquilana sta progressivamente abbandonando al suo destino l’ospedale ‘San Salvatore’ del capoluogo e il futuro dell’assistenza sanitaria”.
Lo afferma in una nota Chiara Mancinelli, referente provinciale del Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale dell’Aquila.
“L’ultimo segnale in tal senso, in ordine di tempo, e’ arrivato dal mancato rinnovo del contratto di uno specialista che ha comportato l’impossibilita’ di effettuare le ecografie morfologiche per alcune gestanti che erano in attesa della prestazione”, spiega Mancinelli.
“Un fatto gravissimo – denuncia l’esponente di FdI-An – soprattutto se si considera che stiamo parlando di donne in gravidanza e dell’ospedale del capoluogo di regione, punto di riferimento dei territori montani abruzzesi, e per il reparto in questione, quello di Ginecologia, anche di bacini extra provinciali e di fuori regione”.
“Questo episodio si somma ad altri altrettanto gravi già da noi denunciati, come il parto indolore a pagamento, nonostante una legge regionale ne statuisca la gratuità, le carenze di personale, il taglio dei posti letto e le inaccettabili chilometriche liste di attesa per effettuare una visita o un qualsivoglia esame, come ribadito in questi giorni anche da alcune sigle sindacali”, aggiunge.
“Allo stato attuale, c’e’ il fondato pericolo che la situazione non potrà che peggiorare se non si inverte al più presto la rotta: la paventata creazione di una Asl unica assorbirà quelle esistenti e i debiti di alcune, vedi quella teatina che ha chiuso il 2015 con un passivo di 30 milioni di euro, si spalmeranno sulle altre, compresa L’Aquila che ha invece un saldo attivo; la futura realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Chieti-Pescara fortemente sponsorizzato dai vertici regionali e la riorganizzazione dei presidi ospedalieri, che potrebbe dare il colpo di grazia definitivo alle aree interne”, conclude Mancinelli.