“L’Abruzzo è un peso morto, come tutto il sud”: il leghista Borghezio attacca le “sceneggiate” dei terremotati

borghezioAncora parole che fanno male. Gli abruzzesi si ritrovano nuovamente a fare i conti con frasi che colpiscono come pugnalate al petto. Ma addirittura, sentir paragonare il dramma dei terremotati alle “sceneggiate”, forse fa più male delle risate intercettate la notte del 6 aprile. Forse.

Questa volta l’affondo arriva dal leghista Mario Borghezio, che in un’intervista al programma KlausCondicio ha affermato: “Questa parte del Paese non cambia mai, l’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. C’è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi. È sano realismo padano. Il comportamento di molte parti delle zone terremotate dell’Abruzzo è stato singolare, abbiamo assistito per mesi a lamentele e sceneggiate. Eccezioni ci sono dappertutto, ma complessivamente è stata un po’ una riedizione rivista e corretta dell’Irpinia: prevale sempre l’attesa degli aiuti, non ci sono importanti iniziative autonome di ripresa. Si attende sempre che arrivi qualcosa dall’alto, nonostante dall’alto arrivi molto. Mi domando quale sarebbe stata la reazione degli abruzzesi nei confronti di un comportamento risparmioso da parte dello Stato, con l’invio di aiuti a gocce come è per i veneti; questo fa solo aumentare il senso di disaffezione dei veneti verso lo Stato centralista, credo che siamo ormai giunti ad un punto di rottura”.

Frasi pesanti quelle del leghista, che hanno subito scatenato, ovviamente, una lunga serie di polemiche. Trascorre quindi qualche ora e Borghezio cambia versione. All’agenzia AdnKronos chiarisce: “Non mi sognerei mai di dire che l’Abruzzo e i terremotati abruzzesi sono un peso morto per il Paese. Il mio disappunto è, semmai, per l’ennesima conferma dell’atteggiamento che le amministrazioni, più ancora che le popolazioni, del meridione, mettono in campo di fronte ai problemi, alle emergenze ed alle catastrofi: quello cioè di far prevalere le tradizionali, eterne aspettative nei confronti dello Stato centrale, anziché rimboccarsi le maniche come hanno dimostrato di saper e voler fare, ad esempio, le popolazioni venete, anche di recente”. Ma ormai, la bomba è esplosa e le polemiche hanno preso il sopravvento. A partire dal presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che si si è detto incredulo ed allibito. “Evidentemente non è affatto informato sulla situazione del nostro territorio. Nei due anni di governo del centrodestra sono stati raggiunti risultati encomiabili: abbiamo ridotto l’indebitamento del 12 per cento; siamo stati l’unica Regione ad aver tagliato i costi della politica attraverso la diminuzione dei compensi dei Consiglieri; abbiamo ridotto il numero delle Asl, delle Comunità montane, delle società partecipate e dei pesanti cda; il nostro piano di riorganizzazione del sistema sanitario è stato preso a modello per tutto il Paese; abbiamo portato lo sviluppo imprenditoriale ad un tasso di crescita superiore alla media nazionale. Come può essere considerata un peso morto una regione con tali credenziali? Una regione cui molti dovrebbero guardare come esempio. Quanto al terremoto, L’Aquila e gli aquilani hanno avuto una reazione composta, dignitosa ed attiva. La gente aquilana non è lamentosa ed irriconoscente come sparute frange strumentalizzate vogliono far sembrare. Borghezio forse ignora che il terremoto, che ha annientato un’intera città, dal punto di vista urbano e sociale, bloccando di fatto tutte le attività commerciali, imprenditoriali, professionali ed economiche, ha aggravato una situazione che, come altrove, già risentiva di una forte crisi finanziaria mondiale. Quello che chiedono oggi gli aquilani non sono aiuti eccezionali calati dall’alto ma gli stessi diritti già riconosciuti a cittadini di altre regioni che hanno vissuto drammi simili. Richieste legittime sulle quali è inopportuno pontificare”. Il presidente Chiodi ricorda anche a Borghezio che in questo biennio del post sisma, sono state date risposte importanti, uniche sia a livello nazionale che internazionale: dal primo febbraio 2010, giorno in cui ha assunto anche l’incarico di Commissario delegato per la Ricostruzione, il 50% delle persone che beneficiavano del contributo di autonoma sistemazione ed il 70% degli ospiti negli alberghi, sono rientrati nelle loro case; 12 mila cantieri sono ad oggi aperti per lavori di ricostruzione degli immobili; gli studenti non hanno perso un solo giorno di lezione. L’esponente leghista per Chiodi “non si rende conto della tragedia che si è abbattuta sull’Abruzzo e dei danni che ha determinato, non solo in termini di vite umane. Non accetto da parte di chicchessia un atteggiamento irriguardoso ed offensivo verso una popolazione che ha sofferto tanto, sta soffrendo ancora, ma che, sin da subito, si è rimboccata le maniche per tornare alla vita ante sisma. Venga qui Borghezio per rendersi conto della realtà; la sua opinione sicuramente sarebbe diversa. Altro che sano realismo padano!”.

Sdegnata anche la reazione del presidente della Provincia de L’Aquila, Antonio Del Corvo. “Trovo assolutamente fuori luogo la posizione espressa da Borghezio in merito alle vicende che hanno riguardato gli abruzzesi colpiti dal terremoto; posizione che non tiene, in alcun modo, conto delle sofferenze e della pesante situazione in cui si sono trovati e dalla quale stanno tutt’ora cercando di riemergere. Lo stesso Borghezio, con le sue asserzioni, lede gravemente alla dignità degli abruzzesi, che anche in una condizione tragica, hanno saputo trovare il coraggio di rialzarsi, cercando di mantenere sempre viva l’attenzione, spinti dal reale timore di essere dimenticati”.

“Borghezio chieda scusa immediatamente ai terremotati dell’Abruzzo” afferma in una nota il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando “perché ha offeso la sofferenza dei vivi e il ricordo dei morti. Un peso morto per lo Stato e per gli italiani non sono gli abruzzesi, ma è Borghezio e i leghisti come lui. Il Carroccio si dissoci dalle inqualificabili parole dell’europarlamentare e chieda scusa ai poveri cittadini abruzzesi che, oltre alla grave tragedia subita e alle mille promesse non mantenute da questo governo, ora si devono anche sentire gli oltraggi di persone come Borghezio. Si domandi come mai Berlusconi ha cessato le passerelle mediatiche a L’Aquila e perchè le macerie sono ancora nel centro storico dove non è mai iniziata la ricostruzione”.

Sempre dai banchi dell’Idv, il segretario regionale Alfonso Mascitelli definisce “squallide e vergognose” le dichiarazioni del leghista. “La dignità, l’orgoglio e la fermezza del popolo aquilano non hanno bisogno di alcuno scatto, visto che sono stati già ampiamente dimostrati dal drammatico giorno del 6 aprile 2009 ad oggi. Così come sono stati ampiamente dimostrati la pazienza e il senso di responsabilità di fronte all’incertezza dei diritti, alla inconsistenza delle risorse, ai tentativi di infiltrazioni e invadenze di cricche di potere che hanno avuto sponsorizzazioni e avvalli dalla parte politica dello stesso Borghezio”.

“Prima di parlare e di vomitare i suoi insulti farebbe bene ad informarsi sulle cose avute dai terremotati abruzzesi rispetto ad altri” tuona il deputato del Pd Giovanni Lolli. “Legga l’ultima norma appena approvata, il mille proroghe. Scoprirà che la sospensione del pagamento delle tasse per gli alluvionati del Veneto è stata regolarmente e giustamente provvista di copertura finanziaria, mentre la sospensione per sei mesi della restituzione (e non del pagamento) di quello che non abbiamo pagato nello scorso anno non è provvista di nessuna copertura finanziaria. Tutto questo nonostante il Parlamento abbia votato all’unanimità una mozione ed il presidente del Consiglio abbia solennemente e pubblicamente annunciato che i terremotati aquilani sarebbero stati trattati come i terremotati di Umbria, Marche e Molise e come gli alluvionati di Alessandria i quali hanno restituito le tasse non pagate dopo molti anni e con una fortissima decurtazione. Prima di pensare a noi come dei privilegiati. Borghezio si venga a fare una camminata e cerchi di verificare di persona come stiamo e come siamo stati trattati”.

Provocatoria, come sempre, la reazione di Marco Forconi, coordinatore di Forza Nuova. “Non capisco tutto questo trambusto intorno ad una frase di Borghezio su alcune considerazioni in merito all’atteggiamento che le popolazioni meridionali assumerebbero di fronte ad eventi catastrofici. Anzi, il parlamentare credo che faccia bene ad evidenziare la superiorità etnica delle popolazioni padane rispetto a quelle terrone. Lo invito, pertanto, a presentarsi a L’Aquila e provincia, armato di pala, per continuare a togliere i cumuli di macerie che ancora ingombrano le strade devastate dal sisma. La sua stazza non tragga inganno, sono certo che dietro quella gran mole padana si cela un volenteroso ed instancabile rappresentante delle istituzioni”.

“Se emigrasse all’estero allora si che l’Italia avrebbe un peso morto in meno”. Dura la replica del deputato abruzzese dell’Italia dei Valori Augusto Di Stanislao. “E’ un affronto e una vergogna per l’Abruzzo e per tutto il Paese. Le affermazioni di Borghezio non meriterebbero nessun commento e nessuna considerazione, ma gli abruzzesi hanno sofferto e subito troppo per lasciar cadere a vuoto le sue ignobili dichiarazioni. Se l’Abruzzo e le Regioni del sud sono un problema per Borghezio allora potrebbe trovarci buoni motivi per emigrare all’estero così si che l’Italia avrebbe un peso morto di meno! Credo che Borghezio non sappia neanche esattamente dove sia L’Aquila, come era prima del terremoto e com’è diventata dopo. Ritengo che non sappia nulla di cosa sia stato fatto e di cosa manchi ancora, ignora totalmente le problematiche dei cittadini terremotati e che condizioni si trovano ancora a dover vivere. Ma non è questo il dramma maggiore, ci troviamo di fronte ad una totale mancanza di rispetto nei confronti di tutti i cittadini offesi gratuitamente da una persona che ha dimostrato di non essere un loro concittadino e L’Abruzzo, il sud, come tutte le altre Regioni sono le risorse di questa Italia che lui e il suo partito cercano in tutti i modi di smantellare. Gli abruzzesi sono conosciuti come popolazione forte e gentile in tutto il mondo e ne hanno dato ulteriore dimostrazione nella vicenda del terremoto, per quanto riguarda Borghezio riteniamo che abbia perso una grande occasione per stare zitto. Più passa il tempo e più siamo di fronte non a sani e costruttivi confronti politici dentro e fuori il Parlamento, ma a continui attacchi, insulti e  accuse: questa è la politica del centro destra di cui oggi Borghezio ha avuto il disonore di darne l’ennesima testimonianza”.

“Sono sconcertato dalle affermazioni dell’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio sull’Abruzzo peso morto”. Così il coordinatore regionale Udc Abruzzo Enrico Di Giuseppantonio ha commentato le parole del leghista. “Gli abruzzesi e gli italiani tutti sanno che questa dichiarazione è scorretta e irrispettosa, ma soprattutto non rappresenta che una sola persona di fronte ai milioni di residenti del nord d’Italia che, dall’aprile scorso fino ad oggi, hanno sostenuto senza alcuna esitazione gli abitanti del cratere. Sono certo che non rappresenta nemmeno la dirigenza e l’elettorato della Lega. Proponga lui stesso idee concrete e fattibili per il rilancio dell’Aquila, non spari solo a zero. Invito Borghezio a fare una visita a L’Aquila, avrà modo di constatare quanto le sue affermazioni siano frutto di una stucchevole politica fatta solo di attacchi strumentali, che distorcono la realtà produttiva abruzzese e la percezione degli italiani nei confronti del dramma abruzzese. Si renderà conto dell’immenso contributo che tutti gli italiani hanno dispensato, delle centinaia di attività economiche che, pur con grandi difficoltà, hanno ripreso a operare senza fare le citate ‘sceneggiate’, degli innumerevoli cantieri aperti, ma soprattutto della grande umiltà e dell’orgoglio che il popolo d’Abruzzo ha rivelato dopo aver perso, in pochi secondi, tutto quanto costruito nell’arco di una vita. L’Abruzzo è e sarà sempre forte e gentile, esempio virtuoso di correttezza e limpidezza istituzionale e amministrativa. Non prenderemo certo lezioni dall’eurodeputato, anzi proseguiremo tutti insieme, speditamente, nel difficile processo di rinascita dell’Aquila e dell’Abruzzo”.

E non intende usare le maniere dolci il segretario regionale de La Destra Luigi D’Eramo, che ha dichiarato: “La prossima volta che l’on. Borghezio verrà in Abruzzo lo prenderò personalmente a calci nel sedere. Un deputato europeo che rivolge accuse cosi infamanti agli aquilani e agli abruzzesi non merita di rappresentare l’Italia in Europa. Le sue affermazioni in merito al terremoto, alla ricostruzione ed all’impegno della nostra comunità sono vomitevoli al pari di quelle della cricca di imprenditori che la notte del terremoto, intercettati al telefono, gioivano della tragedia; questi ultimi pregustando ricchi affari economici e Borghezio pensando di arricchire il suo pacchetto voti”.

Critico anche l’onorevole Filippo Piccone, coordinatore regionale abruzzese del Pdl. “Ritengo i miei colleghi parlamentari leghisti e la Lega Nord una valida forza di governo responsabile e costruttiva che si e’ distinta per il contributo istituzionale e personale sulla tragedia che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile 2009 cosa però che non posso assolutamente dire su Borghezio, il quale, dimostrando di non conoscere affatto gli abruzzesi, trae conclusioni offensive, stupide e senza senso. Borghezio se vuole avere contezza della dignità degli abruzzesi può tranquillamente venire e darci una mano per dimostrare le sue doti europee. Purtroppo dobbiamo prendere atto che ci sono personaggi sulla scena politica che darebbero un grande contributo al Paese evitando uscite infelici come quelle di Borghezio il quale riesce a distinguersi solo per affermazioni offensive e sgradevoli”.

Vergognose, invece, le difinisce l’assessore comunale de L’Aquila Stefania Pezzopane. “Rispetto a un tale atto di vile e inaccettabile insulto a una popolazione che si è sempre dimostrata dignitosa e composta davanti alla sua immane tragedia, il governo e la Lega devono chiedere scusa agli aquilani e agli abruzzesi. Del resto da chi non riconosce il Tricolore e inneggia alla secessione, incitando da anni alle divisioni interne e all’odio razziale, c’e’ poco da aspettarsi. Tuttavia Borghezio, che pure ci ha abituato a volgarità e affermazioni insensate e paradossali, questa volta ha davvero passato il segno. Chiedere agli aquilani e agli abruzzesi uno scatto di dignità, quando davanti al mondo intero abbiamo dato prova di una compostezza da tutti riconosciuta, è un insulto inaccettabile. Di prove di pazienza e di dignità ne abbiamo date fin troppe e forse è proprio da questa decorosa condotta che qualcuno ha tratto l’idea che fossimo un popolo senza grinta a cui far digerire ogni iniquità. Vorrei ricordare, tanto per fare un esempio, la triste vicenda dei tributi, che ci ha visto sottoposti a un trattamento estremamente iniquo rispetto ad altre popolazioni terremotate, i fondi per la ricostruzione che non ci sono, e quelli per l’assistenza alla popolazione che arrivano con il contagocce. La ricostruzione la stanno pagando gli aquilani, se lo ricordi Borghezio. Sono loro, i cittadini aquilani, che hanno anticipato i soldi per ricostruire case e attività, venendo rimborsati dopo due anni e a rate, sono loro che, senza incentivi per commercio e imprese, hanno riaperto negozi e attività produttive, rischiando in prima persona, con il loro denaro, sono le amministrazioni locali, infine, a cominciare dal Comune dell’Aquila, che hanno anticipato fondi per svariati milioni di euro onde consentire di erogare i contributi di autonoma sistemazione, fondamentali per la popolazione. I ministri, a cominciare da Maroni, e il governo, di cui la Lega fa parte come secondo partito chiedano scusa, una volta di pù, alla popolazione abruzzese, dalla cui dignitosa condotta Borghezio e i suoi hanno solo da imparare. E, a proposito di imparare, farebbe bene, l’esponente leghista, a imparare a pulirsi la bocca prima di parlare di noi”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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