L’Aquila. “Ogni atto relativo alla ricostruzione post terremoto deve essere reso pubblico e rimesso alla disponibilità di tutti i cittadini. Soltanto in questo modo, rendendo ciascuna amministrazione un palazzo di vetro sarà possibile per gli aquilani ricostruire unitariamente, in fretta e bene, il proprio futuro e la propria città”.
Ha esordito così, questa mattina in conferenza stampa, il vice capogruppo IdV, Cesare D’Alessandro, annunciando proprio in nome della trasparenza antidoto all’illegalità , un esposto alla Procura della Repubblica. Affiancato dal capogruppo, Carlo Costantini, e da altri consiglieri regionali, D’Alessandro ha ripercorso l’iter dell’atto ”incriminato” che il Comune de L’Aquila starebbe tentando di ”insabbiare”. Il documento è noto come ”Relazione sullo stato dei fabbricati del progetto Case”, inerente le condizioni di conservazione degli edifici stessi (4.449 costati oltre un milione di euro) a qualche mese dalla realizzazione. Documento che, già nel giugno scorso, aveva suscitato l’interesse dei media (Repubblica in primis): redatto dagli ingegneri del Comune de L’Aquila, esaminando piastre, garage, ballatoi, evidenziava ”segni di deterioramento inaccettabili”. ”Quell’atto, descritto dai cronisti con dovizia di particolari, dunque, c’era, scritto nero su bianco – ha tuonato D’Alessandro – Se è vero che anche la Protezione civile, all’indomani di quegli articoli di stampa, rispose piccata. Perché allora alla nostra richiesta formale di acquisizione di un carteggio pubblico la municipalità aquilana ha risposto che ‘la relazione sullo stato dei fabbricati del progetto Case non esiste agli atti di questo servizio?”.
Ogni diniego all’acquisizione di atti che, per legge, devono essere accessibili ai cittadini (vale anche per gli atti ‘interni’ delle pubbliche amministrazioni) non fa altro che ingenerare dubbi e sospetti sul corretto agire di persone ed organi – ha osservato ancora Cesare D’Alessandro – Il clima di sfiducia non giova al futuro della città ”. Il consigliere Idv ha contestato anche la ”semplicistica giustificazione” addotta dal Comune del capoluogo, secondo cui quella relazione sarebbe stata rimessa al Consorzio Forcase (general contractor, progettista, di fatto stazione appaltante, direttore dei lavori e soggetto che procederà alla nomina dei collaudatori): ”il controllo sul controllore che avrebbe dovuto vigilare su tutto risulterà rimesso al controllato, dopo aver impedito ai cittadini, ed a chi istituzionalmente li rappresenta, di leggere i contenuti del rapporto”.
D’Alessandro ha lanciato ancora una stoccata: ”Qualcosa in questo concetto di democrazia non funziona. Il cittadino e gli eletti sono obbligati a fidarsi di tutto quello che una sola parte politica gli racconta. Prendere o lasciare”.
Rendendo nota, dunque, l’intenzione di ”agire in sede civile e penale”, i Consiglieri Idv hanno amaramente concluso: ”Nel momento che questi comportamenti hanno contaminato tutti, anche il Comune dell’Aquila, davvero viene da chiedersi come questa città potrà mai riavviare un percorso trasparente, partecipato, democratico di ripresa e sviluppo”.