L’Aquila. “Il diritto alla salute e la garanzia dei livelli essenziali di assistenza devono essere le pietre miliari di qualsiasi provvedimento in campo sanitario. Occorre garantire strutture e presidi ospedal ieri all’avanguardia e maggiormente legati al territorio per evitare che gli abruzzesi siano costretti ad andare fuori regione per potersi curare, valorizzando alcune delle eccellenze regionali come il reparto di oncologia dell’ospedale di L’Aquila, già ingiustamente privato in passato dei fondi ricevuti dall’assicurazione dopo il sisma”.
A dichiararlo la Cittadina al Senato del M5S Enza Blundo, intervenendo al Consiglio Comunale straordinario monotematico sulla sanità.
” Se da un lato una maggiore collaborazione tra strutture ospedaliere, soprattutto tra quelle di L’Aquila e Teramo – continua Blundo – permetterebbe ad ognuna di esse di valorizzare le proprie peculiarità, nonché di svolgere nel migliore dei modi la propria funzione, dall’altra è necessario rivedere gli eccessivi finanziamenti sottratti alla sanità pubblica e destinati alle case di cura private.
La Regione deve avere il coraggio di rivedere alcune sue scelte, considerando anche le grandi potenzialità che potrebbero derivare dai progetti elaborati dalle università abruzzesi per il controllo a distanza e dal proprio ambiente familiare di alcuni parametri vitali dei pazienti, innovazione che contribuirebbe ad alleggerire enormemente le spese delle strutture ospedaliere della Regione”.
“Poiché l’80 % del bilancio della Regione Abruzzo riguarda la spesa sanitaria, occorre ripensare il sistema sanitario abruzzese in un’ottica di prevenzione, anche mediante la promozione a livello locale di tutte quelle iniziative volte a migliorare la qualità di vita dei cittadini, come il “Campus della Vita”, la nuova cittadella della socialità e di presidio dei medici di base che dovrebbe nascere nei capannoni ex Sercom situati nella periferia aquilana, il cui progetto giace ormai in Comune da molti mesi”- conclude Blundo.