L’Aquila. “Nessuna omissione sulle aree a vincolo decaduto, come leggo sulla stampa, ma sicuramente il coraggio e la determinazione di recuperare una vicenda di latitanza trentennale, grazie alla quale si poteva solo continuare a guardare impotenti lo sfascio dell’assetto del territorio di una città capoluogo”. Lo afferma, in una nota, l’assessore alla Ricostruzione e alla Pianificazione del Comune dell’Aquila Pietro Di Stefano.
“Un’operazione – spiega – resa possibile grazie al senso di responsabilità della gran parte dei consiglieri di maggioranza, di Ettore Di Cesare e di Vincenzo Vittorini, contro l’irresponsabilità di coloro che hanno abbandonato l’aula tentando di vanificare la seduta del Consiglio comunale. Nel merito tengo a precisare che le aree a vincolo decaduto riguardano le zone destinate a parcheggi, le zone destinate a verde pubblico attrezzato e quelle destinate a servizi pubblici (di cui agli articoli. 27, 29 e 30 delle Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore generale), in quanto gravate da vincolo diretto, preordinato all’esproprio decaduto.
Non sono gravate dal vincolo – prosegue l’amministratore – le zone ad attrezzature generali. Affermare questo è pura fantasia tecnocratica di risulta. La delibera non deve essere inviata alla Regione, ma alla sola Provincia che, dalla Regione, ha la delega in materia urbanistica e con la quale il Comune ha sottoscritto il protocollo d’intesa preliminare. La delibera, una volta completati gli adempimenti previsti dalla Legge regionale 18/83 e successive modifiche integrazioni, con il secondo passaggio al Consiglio comunale sulle osservazioni, sarà pronta per l’invio alla Provincia.
I tempi sono questi. Delibera di adozione pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo il 18/6/2014; termine per la presentazione delle osservazioni: 2/8/2014; termine per le controdeduzioni, come da indicazioni di legge, non perentorio: 90 giorni, quindi 2/11/2014. Le osservazioni pervenute sono 46 (di cui 11 oltre i termini, ma si e’ scelto di procedere alla controdeduzione di tutte).
Se non consideriamo le festività natalizie, si tratta, oggettivamente, di un mese scarso di ritardo sulla tabella di marcia, contro gli oltre trent’anni che la storia ci ha consegnato. Per le eventuali denunce – aggiunge infine l’assessore Di Stefano – ci vedremo nelle sedi dovute, ma se si dovessero ravvisare tentativi di fermare questo processo, non esiteremo un secondo a costituirci per chiamata in causa a riparo di ogni danno derivante da tale azione”.