Chieti. Per il MoVimento 5 Stelle le dimissioni del Dott. D’Amico non generano semplice caos nella governance della società in house del Comune ma evidenziano una situazione di crisi determinata anche dalle scelte del socio unico.
Le dimissioni del Dott. D’Amico non ci convincono. – affermano i due portavoce M5S al Comune di Chieti – “E’ assurdo che una persona presentata come uno dei migliori AD in circolazione, si sia accorto solo oggi della delicatezza e dell’importanza del ruolo che avrebbe dovuto rivestire e del tempo che ciò avrebbe richiesto e pertanto le motivazioni che ha addotto per giustificare tale scelta ci sembrano assolutamente inverosimili”.
Secondo il MoVimento, “le dimissioni sono indice evidente della situazione di profonda ed ingovernabile crisi che la società si troverà a dover affrontare a seguito delle assurde decisioni imposte dal Comune, come l’ultima scelta in ordine di tempo, di ridurre l’aggio sulle riscossioni volontarie”.
Ottavio Argenio ricorda come la scelta di ridurre l’aggio sia stata presentata in Commissione come una manovra necessaria a ripianare il disavanzo registrato dal bilancio dell’ente ma precisa: “durante quelle sedute di Commissione abbiamo anche appurato come la decisione sia stata adottata dall’amministrazione comunale senza averla prima concordata con i vertici societari. Si tratta in sostanza di una decisione imposta che non tiene sufficientemente ed adeguatamente conto dei riflessi che produrrebbe sulla tenuta dei conti della società in house”.
Il Consigliere pentastellato ricorda che durante una delle ultime riunioni di commissione, proprio al fine di meglio comprendere la portata della riduzione dell’aggio, era stato chiesto all’Amministratore unico ed al Direttore generale di predisporre un documento che potesse evidenziarne i riflessi sulla gestione della partecipata.
“Ci è sembrata una domanda ragionevole – prosegue Ottavio Argenio – visto che la delibera dovrà essere adottata dal Consiglio che ne sarà quindi formalment e responsabile e che si trattava di una richiesta che si inserisce nell’ambito dei generali poteri controllo che competono ai Consiglieri comunali. Tuttavia è evidente come i vertici di Teate Servizi non abbiano voluto o potuto, fornire garanzie circa la solidità finanziaria della società in house a seguito della riduzione dell’aggio”.
A questo punto per i portavoce del MoVimento “è ragionevole supporre che le dimissioni dell’AD siano dovute alla volontà di quest’ultimo di sottrarsi alle responsabilità che potrebbero derivare dalla situazione di crisi aziendale in cui potrebbe venirsi a trovare la partecipata a causa delle scelte imposte dal socio unico”.
Su questo punto e sulla delibera di approvazione del bilancio i Consiglieri del MoVimento non escludono di predisporre delle questioni pregiudiziali nel corso della seduta di Consiglio di lunedì prossimo.
“La situazione – conclude Ottavio Argenio – è più seria di quanto possa sembrare ed anche se la maggioranza non ha voluto prestare attenzione ai nostri prec edenti richiami, alla fine i nodi sono venuti al pettine ed avranno conseguenze sull’approvazione del bilancio”.