Chieti. All’ex assessore Febbo che parla di investimenti sull’ospedale di Chieti, come se si trattasse della chiave di rinascita del SS Annunziata, vorrei ricordare che da oltre un anno è ancora irrisolta la avventata chiusura del distretto sanitario. Non è sufficiente elencare le risorse, ma manca del tutto una strategia sulla Asl e una guida adeguata per essere all’altezza della situazione che stiamo vivendo.
E prosegue, “è passato oltre un anno dalla chiusura del distretto sanitario di Chieti Scalo e non ci sono ancora soluzioni concrete per la sua riapertura, in un momento in cui la medicina territoriale è fondamentale per un’assistenza sanitaria più efficiente. La sanità abruzzese continua a presentare ancora le stesse criticità degli anni precedenti e in alcuni casi la situazione risulta perfino peggiorata. La carenza di personale, reparti senza primario come la Cardiochirurgia di Chieti, l’obsolescenza dei macchinari, sommati ad una scarsa programmazione, continuano ad essere la causa dei numerosi disservizi che ho continuato a denunciare nei mesi scorsi e che il Governo regionale di centrodestra è chiamato a risolvere, non con continui annunci e promesse non mantenute”.
Conclude la consigliera regionale pentastellata, Barbara Stella, “dispiace constatare che gli esponenti regionali di centrodestra utilizzano spot pubblicitari su risorse per l’ospedale di Chieti senza di fatto risolvere le questioni realmente critiche che affliggono la sanità, salvo poi rifugiarsi nell’emergenza pandemica come pretesto per nascondere le proprie responsabilità sotto il tappeto; un governo regionale, proprio nei momenti di massima difficoltà per i suoi cittadini, dovrebbe garantire una visione programmatica per offrire un’assistenza sanitaria completa su tutte le realtà territoriali. Quindi si diano risposte ai cittadini, perché dai fatti risulta evidente il depotenziamento del SS. Annunziata di Chieti e del territorio teatino, a cominciare proprio dalla chiusura del Distretto sanitario di base di Chieti Scalo, oltre un anno fa”.