Il fatto: Regione Abruzzo e Provincia di Chieti hanno stanziato 16mila euro per la realizzazione di alcuni sottopassi stradali (e relativa cartellonistica) per facilitare alla piccola fauna l’attraversamento della strada che collega la stazione di Palena a Gamberale, due centri montani nel territorio del Parco Nazionale della Majella. Quella strada sin dalla sua realizzazione ha interrotto il collegamento tra i siti di svernamento e quelli riproduttivi di diverse specie di anfibi, a cominciare dalla piccola e preziosa salamandra pezzata (o salamandra giallo-nera) con la conseguenza di determinare ogni anno vere e proprie stragi in occasione delle migrazioni autunnali ed estive. Una situazione a tal punto grave che la Societas Herpetologica Italica, la società scientifica nazionale che raccoglie gli studiosi che si occupano di anfibi e rettili, si era più volte interessata a questo problema abruzzese. Già nel 1996 la Commissione Conservazione della SHI aveva proposto la realizzazione dei sottopassi che oggi finalmente si stanno per realizzare mentre nel 2001 il caso era diventato oggetto di uno studio scientifico (“Situazione e problemi di conservazione degli Anfibi del Parco Nazionale della Majella”, di V. Ferri e A.R. Di Cerbo) pubblicato dalla Rivista di Idrobiologia. Contro la spesa per sottopassi e cartelli si è invece schierato il sindaco di Gamberale (CH) che ritiene evidentemente inutile questo investimento.
Di segno opposto il commento di Roberto Sindaco, presidente della SHI: «Salutiamo positivamente la decisione di Regione Abruzzo e Provincia di Chieti di investire una piccola somma per la tutela della biodiversità: è un segno di civiltà e di saggia programmazione. Tutelare l’ambiente è un dovere, per rispettare le norme europee, certamente, ma anche e soprattutto per il benessere di tutti noi. La salvaguardia della natura, è bene ricordarlo, non riguarda soltanto i mammiferi e gli uccelli, ma anche specie più piccole e meno note, ma non per questo meno importanti, più che mai in un Parco Nazionale. Simili interventi sono del resto ormai la norma in varie zone d’Italia. È importante che comincino finalmente a essere attivati anche in Abruzzo».
“Questa assurda polemica, che nasce peraltro da un sindaco che fa parte anche del Consiglio del Parco e in questa veste dovrebbe conoscere bene e da tempo la problematica che riguarda quella strada, dimostra – così commenta il vice presidente del WWF Italia Dante Caserta – soltanto una cosa: è fondamentale, come il WWF sostiene da sempre, che la tutela dell’ambiente nei Parchi nazionali sia affidata a persone che abbiano una formazione scientifica e che siano capaci di andare oltre i limiti di una visione localistica della gestione del territorio. Il Parco della Majella è uno di quelli attualmente senza governance, con un direttore facente funzione e senza presidente. Il Ministro dell’Ambiente colga l’occasione per restituire pienezza di gestione a questo e agli altri Parchi in attesa, con nomine di livello che ribadiscano la funzionale nazionale delle aree protette”.