Pescara. “L’incertezza regna in Sevel. In seguito allo stop produttivo, che avverrà in settimana, causato anche questa volta dalla mancata spedizione di componenti per il furgone Ducato dai diversi fornitori e in seguito alla netta chiusura operata dall’azienda nei confronti dei sindacati che chiedevano la stabilizzazione dei lavoratori precari, ci appare in tutta la sua preoccupazione la condizione lavorativa della Val di Sangro, da sempre legata a doppio filo alla produzione Sevel.
È ormai arcinoto che l’azienda Sevel stia operando una politica di riduzione dei costi ed è arcinota la volontà del gruppo Stellantis di delocalizzare da aprile 2022 (ma forse già da febbraio) una quota della produzione a marchio Peugeot in Polonia, in quest’ottica vanno viste le decisioni di licenziare (qualche tempo fa) novanta interinali fra addetti alla pulizia e addetti alla produzione, di ricorrere ai trasfertisti per occupare i posti vacanti, di non stabilizzare i lavoratori precari ancora attualmente presenti in azienda (triste preludio a nuovi licenziamenti). Inoltre vengono annunciati investimenti da parte di fornitori Sevel in Polonia, per riprodurre li un sistema “just-in-time” simile a quello della Val di Sangro. Anche la restituzione del prestito di 6,3 miliardi ottenuto da FCA prima della fusione in Stellantis è da leggere come la volontà di avere mano libera per gli investimenti dei futuri piani industriali. Ci troviamo nella condizione in cui Stellantis dopo aver continuato la produzione in piena pandemia e nonostante la zona rossa ad Atessa (pur avendo ottenuto deroghe) mettendo comunque a rischio la salute dei lavoratori chiedendo loro un sacrificio non indifferente, oggi manifesta la volontà di delocalizzare la produzione mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro in un’area industriale che basa la sua economia sul prodotto Sevel. Il Partito Comunista di fronte all’evidenza dei fatti ritiene imprescindibile il ricorso alla mobilitazione dei lavoratori per frenare questa deriva. Nulla è regalato in un sistema capitalistico dove i padroni tendono ad essere “parsimoniosi” con i loro dipendenti per assicurarsi lauti profitti, ma tutto è frutto di una conquista. Ragion per cui solo una lotta condotta da lavoratori uniti, persuasi e coscienti della loro ragione (cioè voler garantirsi un futuro) può modificare lo stato di cose presenti per non accettare supinamente le decisioni degli alti vertici del gruppo Stellantis. Ancora una volta il Partito Comunista invita i lavoratori alla mobilitazione e alla lotta, per la riconquista del proprio futuro, la salvaguardia dei posti di lavoro in Sevel e nella Val Di Sangro”. Si legge così in una nota del Partito Comunista.