Vasto. “Le ultime settimane stanno vedendo la questione della revisione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Regionale Naturale di Punta Aderci tra le protagoniste del dibattito pubblico. Potremmo dire finalmente, dopo almeno due anni che si rincorrono voci, se ne parla a mezza bocca, un quarto di annunci e poche parole in libertà. Ma è un finalmente che si strozza in gola di fronte ad una sorta di nebbia che avvolge ancora troppi aspetti della vicenda. Squarciata grazie ad un incalzare che ha due precisi protagonisti: il Forum Civico Ecologista e la consigliera comunale Dina Carinci. Senza l’interrogazione presentata in consiglio comunale da Carinci e le recenti prese di posizione del Forum saremmo rimasti alle uniche due occasioni il recente dibattito non sarebbe mai sorto. È questo il primo punto su cui è doveroso soffermarsi e impone di porre una domanda ben precisa e circostanziata a chi di dovere: perché? Perché dopo quasi un intero mandato amministrativo solo grazie ad un movimento civico e ad una consigliera di opposizione la massima assise comunale, e così la cittadinanza, ha potuto ascoltare alcune parole dall’assessore all’ambiente Paola Cianci? La stessa che, nel settembre scorso, diede appuntamento entro il mese successivo per un incontro pubblico sul tema che non si è mai tenuto, perché?
Nel recente comunicato stampa il sindaco Menna e l’assessore Cianci hanno scritto che la stesura è in corso affidata ad esperti. Perché, come hanno sottolineato la consigliera Carinci e il Forum, non appaiono all’Albo Pretorio delibere, determine o altro documento pubblico su quest’affidamento? Chi sta studiando e lavorando a questo nuovo importantissimo documento programmatico? Chi apporrà la propria firma? La domanda non è peregrina e, anzi, è doverosa perché è diritto della cittadinanza e dei “portatori d’interesse diffuso” esserne a conoscenza. E sarebbe doveroso da parte di chi gestisce la cosa pubblica far si che questo accada. Non è una pretesa nostra, di attivisti ambientalisti o altri, ma è lo spirito di direttive europee e della legislazione italiana. Che, sulle questioni ambientali, hanno uno dei principi cardine nella partecipazione pubblica. Tanto è vero che, per fare un esempio, gli atti in materia ambientale sono gli unici che i cittadini possono richiedere anche ai sensi della vecchia legge sull’accesso agli atti senza dover produrre motivazioni. Una partecipazione che deve essere garantita in maniera ampia e la più pubblica possibile in tutte le fasi.
Durante il recente consiglio comunale nell’intervento dell’assessore Paola Cianci ci sono due concetti che appaiono centrali e ripetuti: fruibilità turistica e deroghe urbanistiche. Anche questa non è un’invenzione nostra o degli ambientalisti, basta aprire le cronache del consiglio per verificare. La Riserva non è solo una spiaggia da cartolina e non è solo un’attrazione turistica, lo stesso nome lo dimostra. Così come le sue immense ricchezze naturalistiche e archeologiche. Sulla questione urbanistica la questione è lineare e netta: di fatto le scelte sul territorio vengono demandate a privati, alla libera iniziativa privata. Perché deroghe, cubature e immobili vengono realizzati su iniziativa di privati che richiedono autorizzazioni pubbliche. Era il 19 marzo 2019 quando per la prima volta chiedemmo pubblicamente di “fare chiarezza” sulla visione e la direzione pubblica, della politica, degli amministratori. Era appena stato rilasciato parere negativo sulla VINCA ad un progetto per gestione rifiuti. Sono passati ormai quasi due anni, abbiamo avuto altri pareri VINCA, altri progetti sorti, la sentenza del TAR di Pescara sul progetto di un impianto per il cemento e tanto altro. E, in mezzo, per esempio incertezza sul destino dell’area di Punta Penna tra una Zona economica speciale ormai caduta nell’oblio pubblico e nuovi allarmi per “cattivi odori”. Allarmi che si ripetono da innumerevoli anni ma su cui non c’è mai stata nessuna parola chiara, nessuna concreta azione da chi dovrebbe. Possibile che in tutti questi anni non sono mai state neanche accertate le fonti?”.
Si legge così in una nota di Azione Civile Abruzzo e del presidente nazionale Antonio Ingroia, ex pm e oggi avvocato antimafia”.