Ortona. Con una lettera inviata per conoscenza anche al Prefetto di Chieti e alla Procura della Repubblica di Chieti, i Consiglieri comunali Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Gianluca Coletti, Franco Vanni, Simonetta Schiazza, Emore Cauti, Antonio Sorgetti, Italia Cocco e Simona Rabottini hanno dovuto diffidare il Presidente del Consiglio comunale Vincenzo Polidori, il Sindaco Leo Castiglione e il Segretario Generale Evelina Di Fabio, ciascuno per quanto di competenza, a far convocare e riunire entro il 9 aprile prossimo il Consiglio comunale, come richiesto dagli stessi Consiglieri comunali il 20 marzo scorso.
“Mai nella storia della Città di Ortona – dichiarano i Consiglieri comunali Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Gianluca Coletti, Franco Vanni, Emore Cauti, Simonetta Schiazza, Simona Rabottini, Italia Cocco e Antonio Sorgetti – gli amministratori comunali, di ogni appartenenza politica, hanno compiuto un gesto così grave. Siamo di fronte ad un atto di arroganza politica che denota anche mancanza di cultura istituzionale e di rispetto per la comunità che rappresentiamo”.
“Impedire l’esercizio delle funzioni e delle prerogative dei Consiglieri comunali nei termini e con le modalità garantite dalla legge – continuano i Consiglieri comunali della nuova maggioranza in Consiglio comunale – nonché il funzionamento della massima assise civica, che rappresenta l’intera comunità ortonese ed è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, sarebbe una grave ed inaccettabile omissione che comporta anche conseguenze di altra natura”.
“Siamo sempre più convinti – concludono i Consiglieri comunali – che il Sindaco Leo Castiglione e i suoi fedelissimi, con i loro metodi e i loro modi, abbiano fatto il loro tempo. Prendiamo atto, purtroppo, che di fatto, non c’è più un’amministrazione comunale utile per cittadini, imprese, professionisti e associazioni. La Città di Ortona merita amministratori all’altezza del compito, capaci di assicurare alla nostra comunità sviluppo economico, crescita culturale e benessere sociale”.