L’esponente del centrodestra ortonese: “Bisogna realizzare invasi artificiali per accumulare”
Ortona. La manutenzione del sistema fluviale e la realizzazione di invasi artificiali che consentano di contenere e redistribuire grandi quantità d’acqua: con un documento inviato al Ministero dell’Ambiente, alla Regione , al Consorzio di Bonifica e ai sindaci di numerosi comuni dell’area chietina Angelo Di Nardo, capogruppo in Consiglio comunale ad Ortona per Fratelli d’Italia, Lega, Libertà e bene comune per Ortona, chiede che vengano effettuati interventi urgenti che ripristinino la funzionalità del reticolo idrografico dei fiumi Moro ed Arielli e di tutti quei torrenti, laghi, generiche fonti d’acqua che fanno parte del patrimonio dello Stato.
Interventi plasticamente necessari in una stagione, come quella in corso, flagellata dalla siccità con gravi problemi sia per le famiglie, che rimangono per giorni interi senza acqua, sia per le attività produttive del territorio. L’agricoltura, cuore dell’economia ortonese e di tanti centri del Chietino, sta soffrendo enormi difficoltà per l’irrigazione dei campi.
“C’è sempre meno acqua a disposizione – sostiene Di Nardo – e a causa delle carenze nelle infrastrutture nove litri di pioggia su dieci vengono perduti così solo l’11% dei 300 miliardi di metri cubi di pioggia che ogni anno cade sulla nostra penisola riesce ad essere trattenuto. Per questo una manutenzione corretta della rete idrografica può assicurare la capacità di assorbire ingenti carichi d’acqua e, contemporaneamente, di regolare il deflusso delle acque superficiali e mitigare il rischio anche in presenza di eventi climatici violenti”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Lega, Libertà e bene comune per Ortona chiede che vengano effettuati interventi di rimozione di alberi e arbusti presenti nell’alveo dei fiumi Moro e Arielli, del materiale alluvionale e di tutti i depositi che ostacolano il regolare deflusso delle acque. Inoltre è necessaria un’adeguata sistemazione degli argini.
Una soluzione strutturale è quella della realizzazione di invasi a ridosso dei due corsi d’acqua in modo da accumulare riserve durante la stagione invernale per poi utilizzarle durante i periodi di siccità.
“Il vasto reticolo idrico esistente _ conclude Angelo Di Nardo – va tutelato innanzitutto per due ragioni oggi di particolare importanza: da un lato per proteggere al meglio il biosistema dei luoghi, dall’altro perché il nostro territorio ha nelle attività agricole e vitivinicole la sua prima fonte di economia con una posizione di primo piano riconosciuta anche a livello nazionale. Avere un’adeguata funzionalità idrica significa salvaguardare territorio, la sua salubrità e prodotti che hanno raggiunto livelli di eccellenza internazionale”.