L’esponente del centrodestra ortonese: “Consiglio comunale ridotto a una mera appendice chiamata a ratificare decisione già assunte”
“Un Consiglio ridotto ormai ad una mera appendice, alla quale fare ricorso unicamente per imporre la ratifica di decisioni già assunte – prosegue Di Nardo -. Prima di ieri, infatti, il Consiglio comunale era stato convocato soltanto il 18 agosto, ovvero due mesi e mezzo fa, peraltro su esplicite e reiterate richieste dell’opposizione. Da allora – osserva l’esponente del centrodestra – nonostante il susseguirsi delle problematiche legate all’emergenza Covid, il caso legionella e le varie crisi occupazionali, il sindaco e la sua giunta non hanno ritenuto necessario avviare alcun confronto in Consiglio e tantomeno informare le forze di minoranza attraverso una conferenza dei capigruppo”.
L’assemblea elettiva è stata dunque riconvocata soltanto venerdì 30 ottobre. “Per assistere alle scelte di una giunta comunale che utilizza le finanze pubbliche come fossero il proprio bancomat – attacca Di Nardo – e per essere messa spalle al muro rispetto a decisioni, come il prelievo dal Fondo di Riserva per l’acquisto del palco, che in base a quanto sancito dallo Statuto il Consiglio non è neanche chiamato a votare”.
In particolare l’esponente del centrodestra ortonese rileva come “l’ennesimo insensato sperpero di risorse pubbliche strida paurosamente con l’assoluta inerzia dimostrata dall’amministrazione comunale rispetto alle enormi difficoltà sperimentate da tanti cittadini ortonesi, a partire dai commercianti e gli artigiani flagellati da lunghi periodi di inattività forzata, dai soci della Cantina sociale di Ortona che non si sono visti riconoscere le quote preventivate, dai lavoratori della Yokohama che pure, questa giunta, si era impegnata a sostenere”.
In conclusione Di Nardo chiede “scusa alla città, perché essere parte di un consiglio amministrato da una giunta simile è avvilente e umiliante”, e rinnova l’invito al sindaco Castiglione e alla sua squadra di governo “affinché rassegnino le dimissioni, per il rispetto che meritano la città di Ortona e i cittadini che li hanno votati”.