Lanciano. Mettere a norma, in città, i parcometri situati nei parcheggi a pagamento. E’ quanto chiede, in un documento inviato al Comune di Lanciano, l’associazione Ascom – Abruzzo, tramite il proprio legale Quirino Ciccocioppo e il presidente di Lanciano Fausto Memmo.
“La Legge di stabilità 2016 – si legge nella nota – al comma 901, nell’ottica di incentivare il pagamento della sosta, prevede che i dispositivi di controllo della durata della sosta, e cioè i parcometri, siano predisposti obbligatoriamente per l’accettazione di pagamenti elettronici con carta di credito e bancomat. La medesima la Legge di stabilità – viene aggiunto – prevedeva anche l’emissione di decreti attuativi per le regole di armonizzazione alle direttive europee per le commissioni bancarie e chiarimenti in merito all’interpretazione del concetto di “impossibilità tecnica all’ adeguamento” e alla conseguente attività necessaria per l’adeguamento stesso degli impianti, ma che i decreti che non sono stati mai emanati e che quindi non fanno entrare in vigore la norma”.
“Il giudice di pace di Fondi (provincia di Latina) – si spiega ancora nel documento – ha dato ragione ad un automobilista, appellandosi alla Legge di stabilità 2016 che stabilisce che, entro il 1° luglio 2016, tutti i Comuni avrebbero dovuto abilitare i parcometri installati ad accettare pagamenti con bancomat e carte di credito/debito, altrimenti la sosta sulle strisce blu per gli automobilisti potrà ritenersi autorizzata e gratuita e senza il rischio di essere multati”. Detto ciò il Comune di Lanciano viene sollecitato ad adeguare “ i propri parcometri alle disposizioni del comma 901 della Legge di Stabilità 2016”.
“Non si può far finta – dice Fausto Memmo, responsabile Ascom Lanciano – che le leggi non esistano. Il Comune avrebbe già dovuto, da un pezzo, modificare i parcometri, e invece non è intervenuto. E’ un modo, tra l’altro, di agevolare i cittadini, che non sarebbero costretti a vagare nei vari negozi del centro, tra bar ed edicole, in cerca di spiccioli e di monetine da infilare nei parcometri che tra l’altro capita che non funzionino”.